Bolivia: scoprire a 10 anni di non essere sua figlia

boliviaMarta ha perso suo padre quando era una bambina piccola. E sua madre passò a miglior vita quando aveva 12 anni. Aveva 2 fratelli molto più grandi di lei, Francisco e Luisa, che le facevano visita a casa di sua padre con una certa regolarità. Con loro non aveva un rapporto molto stretto. Non arrivavano mai a casa a mani vuote, e una volta suo fratello Francisco le ha portato addirittura una radio. Un’assoluta novità all’epoca, nella sperduta campagna di Patacamaya.

Il giorno in cui sua madre morì, sdraiata sul letto, prima di esalare l’ultimo respiro, le disse: “in realtà io sono tua nonna. E i tuoi fratelli maggiori in realtà sono i tuoi genitori, ma io non volevo dirtelo perché ti hanno lasciata qui quando eri piccola. Perciò sei rimasta sempre qui con me e tuo nonno”. È stata come una doccia gelida. Un’ora dopo questa confessione, morì. E Marta rimase sola al mondo. Spaesata.

Eravamo troppo giovai per tenerla, e poi avremmo dovuto portarla con noi a Yungas, dove faceva troppo caldo e le zanzare l’avrebbero mangiata” si giustificò anni dopo la madre naturale, Luisa.

Marta andò a vivere con i suoi genitori biologici che nel frattempo avevano avuto altri figli. In quella casa, lei non si sentiva a suo agio, si sentiva un’estranea. Così un giorno, quando aveva solo 12 anni, andò a trovare una signora che aveva conosciuto tramite sua nonna e le raccontò di come volesse andar via da lì. Così la signora le offrì un lavoro. Marta accettò e se ne andò di casa la settimana dopo, senza dire niente a nessuno. La signora la portò a Cochabamba a lavorare prima con lei, poi nella casa del figlio. Non aveva niente con sé, nemmeno i cambi. Così la signora le comprò dei vestiti nuovi. Non sapeva né leggere né scrivere, e nemmeno parlare lo spagnolo castigliano, quello standard. La signora e suo figlio le insegnarono tutto. In quella casa imparò anche a cucinare e a mangiare con una dieta equilibrata.

Un anno dopo, decise di far visita alla sua famiglia naturale. La accolsero molto bene, erano contenti di vederla, le dissero che l’avevano cercata molto quando un anno prima era sparita nel nulla. Avevano addirittura fatto un annuncio alla radio e non avendo avuto nessun riscontro, pensavano fosse morta. Erano così contenti che non volevano lasciarmi andare via di nuovo, ma Marta si era ormai abituata con i suoi nuovi datori di lavoro. Nonostante la gioia del momento, Marta dentro di sé covava molto rancore nei confronti dei genitori, li odiava, non solo perché l’avevano lasciata con la nonna privandola di una famiglia, ma soprattutto perché le avevano mentito per più di 10 anni.

Intanto gli anni passavano, lei non si era mai sposata e non aveva avuto figli. Fino a quel giorno in cui, andando a lavoro, successe qualcosa di straordinario, un piccolo grande miracolo.

Erano le 6 della mattina, passai davanti ad una pattumiera e vidi due cani contendersi una borsa, tirandosela l’uno l’altro! Me ne stavo allontanando quando a un certo vidi qualcosa muoversi. Pensai fosse un cucciolo, ma quando mi avvicinai per vederlo, mi resi conto che era un bambino! Bello, sano, bianco. Lo presi e lo portai con me a lavoro. Tanto ormai quella famiglia per cui lavoravo mi considerava di casa e anch’io li consideravo miei parenti”.

All’epoca Marta aveva solo un’amica, Carmen. Lei era rimasta incinta poco tempo prima, e il suo compagno era scomparso appena appresa la notizia. La famiglia di Carmen non volle appoggiarla nella sua decisione di tenere il piccolo, anche se sola. Carmen ebbe una bambina, a casa sua, sul suo letto, senza assistenza medica. Ma non ce la fece. E passò a miglior vita. E della sua bimba decise di prendersi cura Marta. Così, nel giro di poco, la vita le regalò non uno,ma due figli, un maschietto prima e una femminuccia poi. “Ho fatto tanti sacrifici per mandarli all’università, però i miei capi mi hanno aiutata molto. Senza di loro non ce l’avrei mai fatta!”.

I suoi figli oggi sono adulti. Il primo ha vinto una borsa di studio per una specializzazione all’estero, mentre la figlia sta finendo un corso professionale. Nel frattempo, Marta ha riallacciato i rapporti con la famiglia d’origine e ha portato la madre a vivere a casa sua.