Mille persone vogliono sapere come sta Vova

vovaCirca mille persone hanno risposto all’iniziativa di Fabio Selini, 41 enne di Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia, che dal giugno 2012 non ha più notizie del figlio adottivo.

Il piccolo Vova, diminutivo di Vladimir, era stato assegnato alla famiglia Selini che si era recata a conoscerlo in Kirghizistan, Paese di origine del bambino, per il periodo pre-adottivo. Una volta tornati in Italia, Fabio e sua moglie Gessica vennero però a sapere che la repubblica ex sovietica aveva chiuso le adozioni internazionali e anche la loro pratica adottiva era stata bloccata. Da allora, di Vova, che compirà 5 anni a maggio, nessuna notizia.

Da qui l’idea di Fabio di lanciare un appello, chiedendo di inviare su una pagina Facebook creata appositamente una propria foto con il cartello “Voglio sapere come sta Vova”. L’appello, nato per sensibilizzare le istituzioni affinché rendessero note le condizioni del bambino, ha raccolto fino ad ora 700 immagini con i volti di circa 1.000 persone. “Qualcosa si sta muovendo – dice soddisfatto Selini –. Finalmente siamo riusciti a ottenere una visibilità tale da non essere più ignorati. Abbiamo ricevuto attenzione a livello istituzionale e internazionale. Siamo entrati in contatto con un canale giusto e spero che presto si possa arrivare al nostro traguardo”. Per questo Fabio e sua moglie vogliono ringraziare tutti quelli che hanno mandato le foto e hanno sostenuto la famiglia adottiva con la propria solidarietà. “è stato toccante – continua Fabio – vedere come tutti si stiano domandando che fine abbia fatto il bambino. Terremo aperta la petizione ancora fino al 28 febbraio. Già prima di quella data però, Fabio Selini invierà il plico con le foto ricevute a un membro della Commissione per le adozioni internazionali. “Siamo consapevoli della difficoltà – afferma –, ma noi non molliamo di un centimetro”.

 

Fonte: Giornale di Brescia (7 febbraio 2014, p.17)