Spagna: anche i bambini non nati hanno dei diritti

spagnaBattaglia politica e sociale in Spagna attorno al tema dell’aborto. In particolare lo scontro si è sviluppato nelle ultime settimane a proposito della proposta di legge di riforma sull’interruzione di gravidanza. Secondo il progetto di riforma, voluto dal Ministro della Giustizia Alberto Ruiz-Gallardon, la possibilità di ricorrere all’aborto dovrebbe essere limitata solo ai casi di stupro acclarato o di minaccia medica certificata per la salute della madre. I medici che dovessero praticarlo in qualunque altro caso commetterebbero dunque un reato. Scopo di questa proposta, secondo le intenzioni del suo estensore, è quello di bilanciare i diritti delle donne con quelli dei bambini non nati.

Nettamente contraria alla riforma sull’aborto è l’opposizione parlamentare al governo conservatore di Mariano Rajoy. I socialisti, guidati dal leader del Psoe Alfredo Perez Rubalcaba, hanno presentato una mozione chiedendo che venga immediatamente e totalmente revocata la bozza di legge approvata il mese scorso dall’esecutivo. “Non ci fermeremo fino a quando la legge non sarà cancellata” ha annunciato Rubalcaba, sostenuto dal senatore Joan Saura del partito verde catalano Icv. “Si tratta di una legge per la sofferenza delle donne e non per i loro diritti” ha dichiarato quest’ultimo. L’opposizione chiede anche le dimissioni del Ministro della Giustizia, ideatore della proposta di riforma.

Dal Parlamento la discussione si è allargata alle piazze delle città spagnola, occupate nei giorni scorsi dalle manifestazioni del fronte del no alla nuova legge. In particolare a Madrid, sono scese in strada circa 10mila donne che hanno protestato per le vie del centro, esibendo mazzetti di ruda e prezzemolo, due piante tradizionalmente utilizzare per causare l’interruzione di gravidanza, e mostrando striscioni con slogan pro-aborto. Una forma di protesta più insolita è andata in scena invece a Barcelona, Bilbao, Pamplona, Siviglia, Pontevedra, oltre che nella capitale. Una cinquantina di donne in ciascuna di queste città si è posizionata in fila negli uffici adibiti al registro delle proprietà per poter registrare ognuna il proprio corpo.  Stando agli ultimi sondaggi, la maggioranza della popolazione spagnola sarebbe contraria alla riforma della legge sull’aborto.

Fonti: Corriere della Sera, Notiziario Italiano