Renzi chiede un mese per aiutare la vedova con 5 figli

renzipromessa200La vedova di San Giuliano Milanese aveva chiesto nei giorni scorsi che la sua storia non cadesse nel vuoto: “Non lo dico per noi, riusciamo a campare. È una questione di principio. Così invece di aiutare una famiglia, la sfiniscono”. Da Roma, a sorpresa, sembra che le abbiano dato ascolto. Matteo Renzi, il presidente del Consiglio, è venuto a conoscenza della vicenda e ha deciso di fare qualcosa di concreto per la famiglia (che per il fisco tale non è più) di Monica Ventimiglia, la vedova con cinque figli da crescere. Figli che però, per il fisco, non sono più a suo carico perché percepiscono 320 euro al mese di pensione di reversibilità del padre morto nel settembre del 2012 e dunque superano il tetto massimo annuale di 2.800 euro. Detrazioni per i figli sfumate e addio all’assegno per il nucleo familiare.

Mi ha telefonato Raffaele Tiscar, vice segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri – spiega Monica – dicendomi che mi chiamava per conto di Renzi. Voleva capire la situazione e mi ha chiesto cosa suggerivo. Ho risposto quello che avevo già spiegato nell’intervista, cioè che le strade secondo me sono due: alzare il tetto dei 2.800 euro annui, oppure non considerare più reddito la pensione di reversibilità per orfani. Ha detto che avrebbe tenuto conto delle mie proposte e che entro breve mi avrebbe scritto una mail”.

Che fortunatamente è arrivata puntuale nella giornata di lunedì 4 agosto. Con una buona notizia. “Ho appena discusso del suo caso con Paolo Puglisi, direttore generale Legislazione Tributaria e Federalismo Fiscale del Ministero Economia e Finanze – scrive Raffaele Tiscar -. Da quello che si evince dall’intervista il caso è ben circostanziato. Dopo il necessario approfondimento tecnico, è nostro intendimento sottoporre al presidente del Consiglio alcune soluzioni che potrebbero risolvere il caso da lei evidenziato che potrebbero essere introdotte a partire dalla prossima legge di stabilità il cui iter di approvazione è previsto per il prossimo mese di settembre”.

Una mail chiara che assume un impegno ben preciso per dare soluzione a una vicenda già sufficientemente dolorosa senza l’assurdo corollario fiscale. E Monica è la prima ad avere fiducia: “Spero che si trovi una soluzione in tempi brevi perché noi, che attualmente siamo sei singoli sotto lo stesso tetto, vogliamo tornare ad essere una famiglia vera. Questo è ciò che spero e che chiedo. Non altro”. Per restare in tema di promesse, si spera che Renzi restituisca a Monica il suo diritto di essere famiglia insieme ai suoi figli. E che l’epilogo sia del tutto diverso da quanto accaduto con la riforma dell’adozione internazionale, per la quale a più riprese il premier nel corso dei mesi aveva speso parole importanti e promesse finite nel cassetto delle occasioni mancate. Con grave pregiudizio di un diritto che è coessenziale a quello della signora Monica: quello dei bambini abbandonati nel mondo di essere accolti come figli da una famiglia.

Fonte: Libero