Madre vedova cresce 5 figli minori: ma per il fisco non sono una famiglia

famiglia numerosa 200“Lo Stato italiano non può rubarci il diritto di essere famiglia!” E’ questo il grido di Monica Ventimiglia, una donna di San Giuliano Milanese che dal 2012 si è trovata a dover crescere da sola 5 figli minorenni, di cui uno disabile. I quali, percependo la pensione di reversibilità del loro papà, scomparso 2 anni fa, non sono più ritenuti dal fisco a carico della loro mamma, con conseguente iper-tassazione.

Il caso è venuto alla luce nei primi giorni di agosto. Poco dopo è giunta finalmente la buona notizia: lo staff del premier Renzi si è impegnato a risolvere il caso.

Questi i fatti. Dopo 19 anni di matrimonio, 5 figli naturali e uno adottato e affetto da una patologia genetica invalidante, nel 2012 il marito di Monica muore improvvisamente per un infarto. Tre mesi dopo la tragedia si riabbatte sulla famiglia che perde anche il maggiore dei figli, a causa di un incidente sciistico. Da quel momento lo Stato ha di fatto abbandonato la donna e i suoi 5 figli, di 17, 15, 12, 8 e 3 anni.

“Fatte le due successioni – ha raccontato Monica al quotidiano “Tempi” –, perché il figlio maggiorenne risultava essere erede del papà, e pagato due volte per gli stessi beni che erano già della famiglia, ora ci troviamo a non essere più considerati una famiglia dallo Stato italiano”.

Ogni figlio, infatti, percepisce una parte della pensione di reversibilità del genitore defunto, superando i 2.800 euro annui: in tal modo non risultano più a carico della madre. Di conseguenza, addio a tutte le detrazioni per figli a carico, assegni familiari, vantaggi previsti per gli studenti dall’azienda dei trasporti pubblici. E ancora: ogni figlio deve compilare un proprio modello 730, per cui non si possono più scaricare le spese mediche, sportive, di ristrutturazione della casa. Il paradosso maggiore riguarda il bambino disabile al 100%. Avendo un reddito non può più percepire l’indennità di frequenza e, non essendo più a carico della madre, quest’ultima ha dovuto rinunciare all’esenzione del bollo auto previsto dalla Regione.

Qualche giorno dopo lo “scoppio” del caso, Monica ha ricevuto la telefonata di Raffaele Tiscar, vicesegretario generale della presidenza del Consiglio dei Ministri. “Voleva capire la situazione – racconta la donna – e mi ha chiesto cosa suggerivo”.

Ora sono 4 le ipotesi che il premier Renzi si è impegnato a valutare dopo Ferragosto. La prima prevede un “incremento dell’attuale limite” di 2.840,51 euro, in modo che i figli di Monica restino a suo carico. La seconda ipotesi prevede di conservare le detrazioni per i carichi familiari anche in caso di superamento del tetto, secondo “percentuali decrescenti al crescere del reddito complessivo, fino ad annullarsi a un livello di 5mila euro”. Terza possibilità è quella di escludere dal calcolo del reddito complessivo le pensioni di reversibilità in modo “generalizzato, oppure solo per le pensioni di reversibilità percepite dagli orfani”. Infine, si valuta una “concorrenza parziale” della pensione di reversibilità alla formazione del reddito complessivo.

“Spero che si trovi presto una soluzione – ribadisce Monica – perché noi, che siamo attualmente sei singoli sotto lo stesso tetto, vogliamo tornare a essere una famiglia vera, con tutto ciò che ne consegue. Questo è ciò che chiedo e spero. Non altro”.

 

Fonte: Tempi