Bertoldo: “E’ più emozionante vedere un embrione impiantato su un monitor o una coppia che esce da un istituto tenendo fra le mani il suo bambino adottivo?

bertoldo_gabicceE’ molto più emozionante uscire da un istituto stringendo la manina del proprio bambino adottivo che guardare su un monitor il momento in cui l’embrione viene impiantato nell’utero”. A dirlo è Sergio Bertoldo, coordinatore Ai.Bi. del Piemonte che ricorda dell’incontro con una mamma che aveva fatto la fecondazione assistita e che “entusiasta mi raccontava della sua esperienza – precisa Bertoldo – e delle emozioni che aveva provato nel vedere l’embrione che veniva impiantato.  Nulla da replicare se non che nulla hanno a che fare con quel turbinio di sentimenti che ti assalgono mentre abbracci un bimbo di pochi anni che con quella forza ‘ingenua’ di chi ha già sofferto, ti chiede di non lasciarlo più da solo”.

E’ un incontro tra persone “consapevoli”, il genitore adottivo e il bimbo “in attesa”, due “entità” che si sono cercate e finalmente trovate. Bertoldo è papà biologico di Lorenzo e papà adottivo di Raphael e Martin: ha, quindi, provato con la moglie Mariateresa Giacomelli “per ben due volte questa gioia immensa – precisa – indescrivibile. Quasi impossibile da spiegare con le semplici parole. Sono anime innocenti che ti si lanciano tra le braccia e ti chiedono solo di amarli”.

Una genitorialità, quella di Maria Teresa e Sergio, che è cresciuta nel tempo in una sovrabbondanza di amore e accoglienza: “Il nostro primo figlio, Lorenzo, è stato concepito naturalmente ed è oggi padre a sua volta di due splendidi figli.  Poi è stato grande in noi il desiderio di accogliere in adozione un altro figlio. Così è arrivato Raphael dal Brasile e, a distanza di distanza di 10 anni dalla nascita del nostro primo figlio abbiamo ripresentato la dichiarazione di disponibilità una seconda volta ed è arrivato il terzo figlio dal Perù, Martin. Erano bimbi quando sono arrivati, ora sono ragazzi di 32 e 21 anni.”

Ma l’accoglienza di Maria Teresa e Sergio ha fatto un ulteriore passo, perché hanno aperto la porta della loro casa a 3 minori in affido temporaneo. “E’ nell’esperienza dell’affido osserva Sergio Bertoldo – che ho avuto la certezza che amare incondizionatamente un figlio non partorito è possibile”.

E la signora che raccontava l’emozione dell’embrione impiantato? “Si è ammutolita – conclude Bertoldo – non ha saputo ribattere in alcun modo”