Siria, l’ultima atrocità dell’Isis: uccisi 30 bambini davanti a una scuola

homsÈ la faccia più odiosa del terrorismo: quella che colpisce i bambini. A tanto è arrivato l’Isis, il sedicente Stato Islamico, che nei giorni scorsi si è macchiato dell’ennesimo atto di violenza, provocando, questa volta, anche la morte di decine di minori.

Un doppio attentato effettuato nella città di Homs, nella zona centrale della Siria, ha portato alla morte di 39 persone, di cui almeno 30 sono bambini. Le due esplosioni, secondo quanto ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani, sono avvenute nel quartiere di Akrameh, la zona di Homs a maggioranza alawita, la corrente sciita a cui appartiene anche la famiglia del presidente Bashar al-Assad.

A essere presi di mira sono stati il collegio “Akrima Majzumi” e l’ospedale “Zaim”. Fonti della provincia di Homs sostengono che i terroristi avrebbero fatto esplodere un’autobomba davanti alla scuola e, alcuni minuti dopo, un kamikaze si sarebbe fatto saltare in aria poco lontano. I due attentati sono avvenuti mentre gli studenti stavano uscendo dall’istituto, uccidendo 30 di essi, di cui la maggior parte aveva meno di 12 anni.

Nel frattempo, il fronte anti-Isis si allarga e annovera tra le sua file anche la Turchia. Il governo di Ankara ha infatti chiesto formalmente al Parlamento l’autorizzazione allo sconfinamento delle truppe in Siria e Iraq, finalizzato ad azioni militari contro l’organizzazione terroristica e a permettere la presenza di militari dei Paesi alleati nelle basi turche. Nella richiesta si fa riferimento anche ai rischi derivanti da una migrazione di massa di rifugiati in fuga dalle violenze nei Paesi vicini.

Le Nazioni Unite, intanto, hanno fornito un bilancio delle vittime del conflitto in Iraq: 1.119 morti e 1.946 feriti nel solo mese di settembre. Tra le vittime, 854 sono civili, a cui vanno aggiunte le vittime causate dagli effetti secondari delle guerra, il cui numero è al momento incalcolabile.

 

Fonte: Il Tempo