Aborto. Gli aiuti a chi porta a termine la gravidanza

Secondo un’analisi della Noto Sondaggi, la maggioranza degli italiani è a favore di un sostegno alle donne incinte, in difficoltà che altrimenti sarebbe costrette ad abortire. Incentivi e aiuti, variano a seconda della regione

Nel corso di una conferenza stampa promossa dall’associazione Pro Vita & Famiglia, la Noto Sondaggi avrebbe rilevato che la maggioranza degli italiani è a favore di un sostegno statale per le donne incinte.

Il Sondaggio

Secondo questo report, il 76% degli italiani sostiene che “lo Stato dovrebbe dare più aiuti sociali, economici e psicologici alle donne incinte per offrire alternative concrete a chi altrimenti sarebbe costretta o indotta ad abortire”.
Sempre in base allo stesso sondaggio, il 57% dei cittadini crede che “la maggior parte delle donne sia indotta o costretta ad abortire”.
Antonio Noto, curatore dell’indagine, ha spiegato che “emerge con chiarezza la convinzione di una correlazione molto stretta fra la situazione di povertà e la scelta di abortire”.
Difatti, il 58% degli intervistati ritiene che “se le donne incinte avessero aiuti adeguati, la maggior parte degli aborti sarebbe evitata”.

Frenata della Regione Puglia sul contributo alle donne in attesa

A questo proposito, la giunta regionale pugliese avrebbe sospeso l’attuazione degli interventi a tutela delle donne in gravidanza in situazioni di difficoltà per “avviare un confronto con tutte le realtà e ripristinare la corretta informazione per non far diventare un tema così importante oggetto di attacchi strumentali”, queste le parole di Rosa Barone, dell’assessora regionale al welfare.
Attraverso la rete dei consultori, la giunta regionale aveva deliberato in via sperimentale (18 mesi) che le donne in condizioni di accertata difficoltà economica potessero usufruire oltre che di supporti medici e socio-psicologici, anche di un contributo in denaro se la povertà dovesse essere stata la causa principale dell’eventuale intenzione di abortire.
Ma dopo qualche ora la delibera è stata sospesa

Il fondo pro vita della Regione Piemonte

Nel 2022, la regione Piemonte aveva assegnato 400.000 euro alle Associazioni Pro Vita per aiutare le donne in difficoltà che optano per non abortire.
Questa iniziativa, attraverso la “delibera attuativa sul fondo vita nascente per il sostegno sociale alla libera scelta di dare la vita”, apporterebbe una revisione delle modalità di accesso e di assegnazione dei finanziamenti per la promozione e realizzazione di progetti di accompagnamento individualizzati.
Maurizio Marrone, Assessore alle Politiche Socialim ha affermato che: “La Regione Piemonte pagherà alle donne in difficoltà economica tutto ciò che serve per non rinunciare alla gravidanza”.