Torino. Una stanza di ascolto per le donne che hanno intenzione di abortire

Presso l’Ospedale Sant’Anna di Torino nasce una stanza di ascolto per le donne in gravidanza. Un servizio di sostegno per le donne che si trovano in situazioni di fragilità o vulnerabilità durante la gravidanza

Per offrire supporto e vicinanza alle donne in gravidanza che stanno pensando all’aborto, nasce presso l’Ospedale Sant’Anna di Torino una stanza di ascolto.
Si tratta di una convenzione tra la Città della Salute e la Federazione Movimento per la vita, uno spazio dove le donne e le coppie che vivono il momento con difficoltà possono trovare aiuto nei progetti a sostegno della vita nascente.

La stanza di ascolto: come funziona

La stanza di ascolto è un servizio gratuito e volontario che si rivolge alle donne gestanti che ne abbiano necessità, nell’ambito di un più generale percorso di sostegno durante e dopo la gravidanza. Le donne possono accedere alla stanza di ascolto tramite un appuntamento telefonico o tramite il personale sanitario dell’ospedale.
La stanza di ascolto è gestita da operatori qualificati del Movimento per la vita, che offrono un’ascolto attento e rispettoso delle esigenze delle donne, contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre alla interruzione della gravidanza. Gli operatori possono anche fornire informazioni sui servizi e le opportunità presenti sul territorio, come ad esempio i centri di aiuto alla vita, le case famiglia, i consultori familiari, i servizi sociali.
La stanza di ascolto non ha alcuna finalità medica o giuridica, ma solo umana e solidale. Non si tratta quindi di un luogo dove si effettuano diagnosi o prescrizioni, ma dove si cerca di accompagnare le donne nella loro scelta, nel rispetto della loro libertà e dignità.

L’Ospedale Sant’Anna

L’ospedale piemontese è il presidio sanitario primo in Italia per numero di parti con 6.590 nuovi nati nel 2020 e dove si effettua il maggior numero di interruzioni di gravidanza, con circa 2.500 casi nel 2021 (il 90% delle ivg effettuate a Torino e circa il 50% di quelle a livello regionale).
“Ogni volta che una donna abortisce perché si è sentita abbandonata di fronte alla sfida della maternità siamo di fronte a una drammatica sconfitta delle istituzioni. Per questa ragione aprire nel principale ospedale ostetrico ginecologico del Piemonte uno spazio dove donne e coppie in difficoltà possano trovare aiuto nei progetti a sostegno della vita nascente è una conquista sociale per tutta la comunità” spiega l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone.