Adozione: la follia dei decreti vincolati. “Perché il giudice si permette di indicare come dovrà essere nostro figlio in futuro?”

Una coppia racconta l’esperienza di adozione e le difficoltà che ha incontrato a causa del decreto di idoneità che impone dei limiti sullo stato di salute futuro del bambino

Adottare un bambino è il sogno di molte coppie che non possono avere figli biologici o che vogliono allargare la loro famiglia.
Ma il percorso adottivo non è sempre facile e lineare.
A volte, infatti, il giudice che rilascia il decreto di idoneità può inserire dei vincoli che rendono più difficile trovare un abbinamento con un bambino.
È il caso di una coppia che ha ricevuto un decreto di idoneità con un vincolo sullo stato di salute permanente “in futuro” del bambino.
Questo significa che il bambino che adotteranno non dovrà avere “limiti che ne compromettono l’autonomia futura”.
La coppia ha raccontato la frustrazione provata nel tentativo di realizzare il suo sogno genitoriale.

La testimonianza

“Abbiamo pensato all’adozione come a un bel viaggio: forse lungo, faticoso, con alcuni imprevisti… ma quale strada non lo è?
Per noi, la dichiarazione di disponibilità, rappresentava proprio la scelta di iniziare il viaggio. Decidere di partire e di affidarsi alla vita con le sue sorprese e possibili mete: è decidere di fare il primo passo verso la felicità.

Il percorso preadottivo

Abbiamo seguito un percorso di informazione tenuto da esperti del campo che possono dare consigli utili e qui in Veneto esiste un Protocollo che prevede alcuni appuntamenti con i Servizi e gli EEAA per apprendere la situazione concreta del percorso adottivo.
Grazie a questa tappa, ci si informa, si prende appunti e, con una consapevolezza maggiore procedi lungo il sentiero fino al Consultorio, dove concordi con gli esperti alcune indicazioni su cosa ti aspetti, che viaggio potrai fare, avendo alle spalle un certo bagaglio, una storia ben definita e particolare…
Nello studio di coppia c’è la possibilità di tenere per mano il tuo compagno di vita e guardare a ciò che è stato il passato e, con occhi diversi, il presente, per pianificare le future avventure da intraprendere.
Le aspettative sono alte. Non si ha ancora idea di dove porterà la vita, che meta raggiungere nel concreto, ma si attende con impazienza il decreto di idoneità indispensabile per spiccare il volo.
Attendevo l’incontro col giudice per avere in mano il biglietto per partire; vedevo il decreto di idoneità come il passaporto necessario per oltrepassare i confini del mondo.
Nella mia visione dell’adozione era come quando, in automobile, sei al casello autostradale e la sbarra si alza davanti a te, facendoti ammirare la strada aperta, che aspetta di accogliere i tuoi passi.

Il vincolo di idoneità

Invece il nostro decreto ha un vincolo!
c’è un punto ben preciso che rovina i nostri piani di viaggio e ci ostacola di procedere come sperato.
Al di là dell’età massima che dovrà avere il nostro ipotetico futuro figlio, la cosa più frustrante è che dà indicazioni sullo stato di salute permanente in futuro.
Questa formula quindi è stato per noi l’ingresso in una galleria.
Credevamo non fosse così importante. Invece abbiamo scoperto che limita tantissimo la realizzazione del sogno genitoriale, perché l’ente al quale oggi ci dobbiamo affidare, al momento del mandato fiduciario, deve accoglierci solo se nostro figlio non avrà ‘limiti che ne compromettono l’autonomia futura’.
Cioè, oggi, che partiamo per questo viaggio, dobbiamo quindi già prevedere che, in futuro, la situazione sanitaria di nostro figlio dovrà essere abbastanza stabile da renderlo un adulto sano.
Da una velocità costante sui 100 km/h (siamo prudenti) il nostro entusiasmo di coppia si è ritrovato ad arrancare con fatica, a incedere in modo affannoso perché gli enti autorizzati, al momento di conferire incarico, non possono darci queste garanzie che, in un viaggio, anche il meglio pianificato e pensato nel dettaglio neppure Nostradamus può permettersi di promettere che nostro figlio, nel tempo, non avrà problemi per una sua autonomia.
Ci siamo sentiti frenare e ora procediamo cosi a rilento che le speranze di un futuro di famiglia se ne stanno pian piano svanendo.
Perché il giudice si permette di indicare come dovrà essere nostro figlio in futuro? Chiunque al mondo non può avere certezze del suo domani.
Le cose si affronteranno quando accadranno e se avverranno.
Perché limitarci al momento dell’inizio di questa bella avventura?
Sono furiosa!
Ma il giudice non lo sa, perché lui continua a condurre la sua vita non sapendo che sta bloccando la mia felicità.
Anzi ha detto pure che ‘lo fa per difenderci’.
Sai mai che nell’iter adottivo ci sia qualcuno che ci vuole far soffrire appositamente abbinandoci un figlio malato.
Il nostro viaggio, appena iniziato, ha già questo intoppo. Peccato però l’entusiasmo non manca. Affronteremo quello che serve, anche se deviazioni di questo tipo mettono in difficoltà!”

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it