Adozione internazionale. Gioie e dolori della seconda genitorialità: la ‘magia’ di donare un fratello al primo figlio

fratelliQuando arriva un fratello o una sorella, per il primo figlio può essere un ‘evento’ “destabilizzante” sia in chiave positiva che negativa. Scattano inevitabilmente gelosie, competizione ma anche complicità e sostegno reciproco. E’ un arrivo a cui il primo deve essere preparato e accompagnato soprattutto quando ad essere accolto è un fratellino proveniente da un altro Paese per quanto risponda al desiderio condiviso da tutti di allargare la propria famiglia. Dalla newsletter di questo mese della Cina, riportiamo il parere della psicologa   Francesca Facetti che analizza il delicato rapporto tra fratelli e la relazione  tra questi e i genitori.

A volte i genitori che hanno già adottato un bambino desiderano procedere con una seconda adozione, soprattutto per il desiderio di allargare la famiglia e di donare un fratello o una sorella al loro primo figlio. Le coppie, quindi, possono intraprendere il secondo iter adottivo, durante il quale vengono riattivate emozioni ed esperienze già vissute ed affrontate durante la prima adozione. Ci sono, tuttavia, alcuni particolari aspetti che si possono ritrovare nelle “seconde adozioni”.

In questi casi i coniugi non intraprendono il percorso da soli, ma in famiglia è presente un figlio o una figlia che ha una propria storia e determinati bisogni. Bisognerà, perciò, cercare di ristabilire nuovi equilibri e di rielaborare tutti insieme un nuovo quadro della propria famiglia, che comprenda anche il bambino che arriverà. Un fratello è una delle cose migliori che ti possano capitare nella vita.

Il figlio già presente in famiglia potrà essere entusiasta e felice all’idea dell’arrivo di un nuovo fratello, avere delle aspettative e immaginarsi di poter giocare insieme a lui/lei. Potrà desiderare ardentemente il suo arrivo e non vedere l’ora di avere un fratello o una sorella che sia un compagno di giochi, ma non solo, con cui scherzare, divertirsi e con cui crescere.

Un fratello può essere amico, complice, consolatore e un compagno di avventure. Quando si ha un fratello o una sorella non si è più soli, si ha qualcuno con cui condividere tutto quello che capita in famiglia: dalle vacanze estive all’apertura dei regali a Natale, fino a tutto ciò che accade nella quotidianità.

Nonostante il bambino non veda l’ora dell’arrivo del fratello potrà, allo stesso tempo, nutrire una serie di timori e preoccupazioni, che farà più o meno fatica ad esprimere, a seconda del suo carattere e della natura del legame creato con i genitori. Le sue paure potrebbero essere legate al motivo per cui i genitori possono aver desiderato un altro bambino.

Infatti, come scrive la psicologa Mariangela Corrias su “italia adozioni” il bambino potrebbe pensare di aver deluso i genitori o di non averli soddisfatti completamente, in quanto molto spesso un figlio adottivo si porta dietro un’insicurezza di fondo, legata alla sua storia, che potrà superare nel tempo ma che può essere riattivata in alcuni momenti cruciali della sua vita, come nel caso di una seconda adozione”.

Il primo figlio adottato potrà temere di perdere la relazione esclusiva con i suoi genitori e preoccuparsi di dover dividere lo spazio, il tempo e gli oggetti con un altro bambino che sarà presente in famiglia per sempre. Per di più, di questo bambino non sa nulla, non può prefigurarselo in modo concreto nella sua immaginazione; non conosce, infatti, il sesso, l’età e i bisogni. Oltre a ciò, sarà un bambino che non gli assomiglia per niente, magari addirittura proverrà da un Paese diverso rispetto al suo paese di origine. Dovrà, quindi, sforzarsi di superare questi pensieri “concreti”, cosa che può risultare particolarmente difficile più il bambino è piccolo.

Sono, per questi motivi, fondamentali le fasi della scelta di intraprendere una seconda adozione e quella dell’attesa dell’abbinamento, in quanto i genitori, con l’eventuale aiutodegli operatori che seguono la famiglia, possono cercare di capire ed interpretare le

domande non dette da parte del figlio già presente in famiglia. La coppia può, quindi, rassicurare il bambino sulla possibilità di esprimere liberamente i timori e gli aspetti che lo preoccupano e contenere le sue ansie e le sue paure, aiutarlo a comprendere nel concreto come cambierà la vita di tutti i membri della famiglia all’arrivo del fratellino e, talvolta, ridimensionare le sue aspettative che altrimenti potrebbero essere ulteriori fonti di delusioni.

L’attenzione e la cura dei genitori nel sostenere e rassicurare il primo figlio sui suoi specifici timori potrà rappresentare una risorsa e la seconda adozione potrà diventare un’opportunità per rafforzare i legami presenti all’interno della famiglia. Per di più, in questo modo, il primo figlio potrà vivere serenamente l’avventura dell’arrivo di un nuovo membro della famiglia eapprezzare a pieno tutti gli aspetti positivi e gioiosi del legame fraterno.

Del resto, come tutti i fratelli e le sorelle ben sanno, il rapporto tra fratelli è spesso ballerino: si alternano momenti di scontro con altri di amore infinito, ma i fratelli sono sempre legati da qualcosa di profondo e magico che conoscono solamente loro. E anche se, da piccoli, ci sono pianti, spintoni e dispetti (per esempio, una bambola decapitata o una macchinina frantumata), quando si cresce e si diventa adulti insieme, ci si accorge, giorno per giorno, di quanto avere un fratello o una sorella sia davvero il dono più grande che mamma e papà abbiamo potuto riservare ad un figlio.