Adozione internazionale. “Mamma, ma quando vieni?” La storia di una coppia in un libro tra il Lario e l’Ucraina

mamma libroUn’antologia di racconti tratti dalle esperienze vissute da alcuni genitori adottivi in Ucraina: si tratta del libro “Mamma, ma quando vieni? (Un bambino nell’anima)” di Georgii Biloshytskyi (2015, 105 pp., Vinnytsya, “G.t’Fl. Cnmpany”). Le storie di questo libro, che per il momento è stato pubblicato solo in ucraino, sono state sapientemente collegate e racchiuse dal referente ucraino per le adozioni internazionali. I racconti che si susseguono in queste pagine raccontano gioie, speranze e difficoltà che gli aspiranti genitori hanno dovuto affrontare nel loro iter di adozione.

Ne emerge così un ritratto dell’adozione bellissimo e allo stesso tempo difficilissimo, come scrive Biloshytsliyi nell’introduzione al volume: “Varie sono le strade che conducono all’amore, varie sono le scelte e varie le possibilità. Una di queste è il difficilissimo e bellissimo campo dell’adozione. Bellissimo perché alla fine nasce una famiglia, difficilissimo perché la strada perla conclusione dell’iter adottivo è costellata da lacrime, aspettative, frustrazione, delusione, dubbi e dolori dell’anima, perché non tutti i candidati riescono a concludere l’iter con successo”.

La raccolta di storie dei genitori adottivi viene presentata senza filtri, e alcune di esse comprendono anche testi tratti dallo scambio epistolare fra il referente in Ucraina e le coppie, rendendo così più ricco e autentico ogni racconto. Ogni testimonianza d’adozione, presentata qui nella sua straordinaria unicità, racconta la nascita di una nuova famiglia che allarga il proprio cuore, e che dà inizio a una storia d’amore senza confini.

Tra le varie testimonianze,ci sono anche quelle di Olga De Santis e Roberto Colombo, che da Como sono partiti per l’Ucraina con la speranza, come racconta lei, di allargare la propria famiglia: “Ho sempre pensato che l’Ucraina sarebbe stata il paese giusto. Forse perché mi chiamo Olga e il mio nome è di origine russa, o comunque perché ho sempre sentito che quella terra tanto fredda, ci avrebbe portato calore e felicità”. Il suo istinto di mamma non l’ha tradita e questo viaggio dal lieto fine ma non privo di difficoltà ha dato origine a una nuova famiglia, che ha accolto due sorelline. Anche Roberto racconta quella straordinaria esperienza, ed esordisce sottolineando come l’adozione non sia priva di difficoltà:L’adozione non è una fiaba – precisa -. Non è Biancaneve o la Bella addormentata nel bosco, dove tutti sono gentili e ti dicono ‘Così bravo, non preoccuparti“, e alla fine te ne torni indietro a casa tua con i tuoi bei bambini, puliti e infiocchettati, come ti guardano felici e sorridenti dai sedili dell’aereo. L’adozione è una guerra. Lunga, subdola, insidiosissima”. Viaggi estenuanti, infinite pratiche burocratiche, difficoltà di ogni genere segnano il percorso di questa e di tante altre storie, che tuttavia non lasciano mai indietro la speranza e la consapevolezza di inseguire un sogno che, per molte coppie adottive, ogni giorno acquisisce maggiore realtà.

Queste storie, legate insieme da un filo di straordinaria umanità che le tiene unite, illustrano la nascita di nuove famiglie, di nuovi bambini che vengono alla luce anche loro, ma in modo diverso, come viene illustrato nella conclusione al volume: “Durante l’atterraggio, il toccare il suolo italiano, cosi come l’uscita dal portello dell’aereo, metaforicamente corrisponde alla “nascita”, al “venire alla luce”, sia per il bambino che per i genitori”. E così che inizia la nuova vita, e una nuova famiglia, metaforicamente, viene messa al mondo. Le emozioni che traspaiono dal libro vogliono essere un valido aiuto a tutte le coppie che hanno intenzione di intraprendere questa strada o, semplicemente, offrire un approfondimento per coloro che desiderano conoscere meglio il campo dell’adozione. Il volume che, come precisato, per il momento è pubblicato solo in ucraina, attende la possibilità di essere divulgato anche in Italia per sensibilizzare sulle adozioni internazionali.

Fonte: La Provincia Como