Adozione Internazionale. Perù, arriviamo… il viaggio più bello della nostra vita

Poi l’incontro con nostro figlio: il giorno più speciale che io ricordi! La felicità dell’abbraccio, i sorrisi continui, le lacrime di gioia, l’imbarazzo del “subito dopo”, la tensione a baciarlo ripetutamente, ma frenato dal dubbio “vorrà?”, la voglia di comunicare, con quella lingua studiata ma mai praticata…

Che cosa accadrà, una volta che saremo famiglia? Soprattutto mentre saremo all’estero per 40 giorni nel paese di nostro figlio? Chissà quante ne faremo!
Appena deciso, insieme all’ente, che la meta della nostra adozione sarebbe stata il Perù, mia moglie ed io, abbiamo comprato guide turistiche su quel paese, cercato notizie, curiosità, tradizioni e feste tipiche, da festeggiare in quei 40 giorni di permanenza, necessari per espletare le pratiche adottive. Eravamo desiderosi di apprezzare tutto del Paese sconosciuto, ma che ci avrebbe resi genitori. Eravamo pieni di sogni!
Al momento dell’abbinamento abbiamo saputo dove era residente nostro figlio: non un grande centro turistico, ma un minuscolo borgo ai piedi delle Ande, in posizione poco agevole e per niente collegato ai centri maggiori, tanto meno alla capitale.
Ma non ci siamo fatti abbattere, avremmo fatto di tutto per visitare, e fagli ricordare in seguito, il suo paese.

Dal sogno…

Poi l’incontro con nostro figlio: il giorno più speciale che io ricordi! La felicità dell’abbraccio, i sorrisi continui, le lacrime di gioia, l”imbarazzo del “subito dopo” (quando lo senti tuo figlio, ma è ancora un po’ estraneo), la tensione a baciarlo ripetutamente, ma frenato dal dubbio “vorrà?”, la voglia di comunicare, con quella lingua studiata ma non praticata. Il bisogno di sentirsi famiglia.

…alla realtà

Per tutto il tempo ci siamo conosciuti! Pian piano, giorno dopo giorno, quell’incontro tra coppia sterile e bambino abbandonato che ha iniziato a diventare famiglia e che necessitava della sua velocità.
Abbiamo deciso che dovesse essere nostro figlio a dettare lo scorrere del tempo, noi a esaudire i suoi desideri, girando insieme per il suo paese, conoscendo ogni angolo di Perù, da conservare nel nostro cuore, una volta tornati in Italia, perché quella è la sua patria, il luogo in cui è nato e che rimarrà per sempre il più caro per tutti noi.
Avevamo in mente di prendere a noleggio un’auto e viaggiare, per visitarlo al meglio.

Altro che visitare il Perù!

Un po’ la stagione non era quella adatta per scorrazzare per le strade sterrate della zona, un po’ c’erano delle incombenze burocratiche cui dare seguito, l’altitudine mi ha spossato e a mia moglie è venuta la febbre per un weekend intero, con il bimbo al nostro fianco. E poi: “Ma davvero vuoi guidare per più di quattro ore per giungere a Cuzco, o altrettante per il lago Titicaca?” Inoltre nostro figlio amava svegliarsi tardi, fare colazione con calma, finalmente a tavola con mamma e papà. Si faceva la doccia ogni mattina…e non ci si schiodava di casa prima delle 11.00?

E poi si fa famiglia

C’è da dire poi che i giorni trascorrono sì lenti, il tempo è tutto a nostra disposizione: vero, ma il ritmo delle giornate è scandito da ciò che ci garba. Non c’era solo qualsiasi tipo di gioco da inventare in cortile, si sono fatti tanti biscotti insieme, attendendo la lievitazione osservando il forno. Si è pasticciato con farina di mais e fagioli, mentre nostro figlio ci insegnava a cucinare il suo piatto preferito, per poi lavarsi e finire a giochi d’acqua in un bagno da riassettare. Anche il riposo dopo pranzo aveva un sapore meraviglioso, in questa nuova dimensione, con mio figlio accoccolato su di me, in divano a guardare l’ennesima partita di calcio dell’ennesima squadra a me sconosciuta, ma adorata dal bambino.
Quando la gente mi dice “che fortuna, così tanto tempo a disposizione? Chissà quanto avrai girato: Machu Picchu, i siti Inca, le bellezze di Lima…”
Taccio per non confessare che a malapena ho visto un paio di chiese del circondario! Ho conosciuto bene il paesello in cui risiedevamo, i negozi del quartiere, le botteghe artigiane dei dintorni,…ma una cosa certo l’ho proprio goduta appieno del Perù: camminare per le viette della cittadina, lentamente, tenendo ben stretta la mano di mio figlio.

Giuseppe, Sofia e Andres

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it. Per vedere tutti gli appelli attualmente pubblicati si può andare alla pagina dedicata al progetto “Figli in attesa”. Dona per il Fondo Accoglienza Bambini Abbandonati