Adozione Internazionale. Russia e Bulgaria riaprono le frontiere: le coppie possono partire

Dopo il lockdown per il Coronavirus si intravedono i primi spiragli di speranza dai Paesi dell’est Europa

Dopo il lockdown per il Coronavirus, finalmente riprendono le partenze per le coppie adottive. Almeno verso l’est Europa, dato che i Paesi dell’America Latina risultano ancora flagellati dal Covid. Una coppia della sede Ai.Bi. – Amici dei Bambini di Barletta, dopo tanti anni di attesa e dopo l’abbinamento e la prima trasferta pre-adottiva, è pronta infatti a partire per la Bulgaria per andare a prendere il bimbo di otto anni, con il secondo e ultimo viaggio. “Abbiamo organizzato il tutto – spiega l’operatrice Ai.Bi. che segue la coppia – grazie anche al supporto della collega all’estero. Ho sentito la coppia per telefono e non stanno nella pelle. Mi hanno detto che non credono che questo viaggio dell’adozione stia finendo e che dalla prossima settimana avranno loro figlio a casa”. Un’emozione comprensibile dopo mesi difficili, anche per le coppie adottive, che hanno dovuto congelare la loro voglia di abbracciare i propri figli a causa della pandemia.

Adozione Internazionale. Non solo la Bulgaria. Anche Mosca riapre le frontiere alle coppie

Ma non è solo la Bulgaria ad aver riaperto le frontiere. Anche in Russia, infatti, è stato pubblicato il nuovo decreto firmato sabato e pubblicato sul sito governativo riguardante il permesso di ingresso nel Paese per i cittadini stranieri (Decreto N. 1511-p). Qui si legge, al punto primo, come modifica del decreto precedente di divieto del 16 marzo 2020 (635-p), che “si consente l’ingresso a soggetti per motivi di salute e cure a parenti (moglie/marito, genitori, bambini, agli adottanti, ai minori adottati) tutori e fiduciari, previa presentazione di documenti validi, identificati e riconosciuti dalla Federazione Russa in tale veste, e in possesso di visto o senza visto nei casi previsti dai trattati internazionali della Federazione Russa, così come in possesso di documenti (copie dei documenti) emessi da un medico, da una organizzazione che conferma la loro condizione e in possesso di copie degli stessi documenti, confermando il grado di parentela”.

La riapertura dei confini rappresenta un momento vitale per l’Adozione Internazionale, che nei primi mesi dell’anno ha sofferto moltissimo le misure di contenimento adottate in tutto il mondo, con diverse decine di coppie che sono addirittura rimaste bloccate all’estero, con i propri figli. La speranza, ora, è che la seconda parte del 2020 si dimostri più generosa.