ucraina, il sostegno a distanza è possibile anche per un istituto

Adozione. La storia di Nataliia, l’ex bimba di Chernobyl con due famiglie. Di cui una è italiana

“I miei genitori biologici mi hanno dato questa possibilità affinché io possa avere una vita migliore della loro”

Nataliia ha 24 anni oggi. Sei anni fa, quando ne aveva 18, per questa ragazza nata e cresciuta in Ucraina è arrivata l’adozione da parte di una coppia di Monza, in Lombardia. La stessa famiglia dalla quale, ogni anno, trascorreva un periodo di “soggiorno terapeutico”, grazie a un progetto dedicato ai bimbi nati dopo il disastro di Chernobyl. La sua storia è stata raccontata in un articolo dal Corriere della Sera. Nessuna separazione traumatica dalla sua famiglia d’origine. Nel suo caso non si è verificata una situazione di abbandono. Semplicemente, spiega, “i miei genitori biologici -ha spiegato – mi hanno dato questa possibilità affinché io possa avere una vita migliore della loro“. Il momento più doloroso, per lei, è stato naturalmente quando ha “dovuto cancellare mamma Mariana e papà Micha dai certificati anagrafici”.

Una storia di adozione per una ex bimba di Chernobyl

La sua famiglia d’origine si trova nel villaggio di Zaudaika, nel nord dell’Ucraina. Lo stesso villaggio che, nel 2004, lasciò per la prima volta alla volta dell’Italia, dove rimase per due mesi grazie a un’associazione di Monza che promuoveva, per l’appunto, i soggiorni terapeutici per i bimbi nati dopo il disastro di Chernobyl. Fu così, all’aeroporto, che conobbe per la prima volta i suoi attuali genitori: Guido e Wanda. “Guido era così abbronzato che mi faceva quasi paura – ricorda Nataliia – mentre a Wanda consegnai il sacchetto del vomito perché ero stata male tutto il viaggio”. Eppure, nonostante quell’incontro così infelice il loro rapporto negli anni si è cementato, è divenuto indissolubile.

“Per dieci anni – racconta il CorriereNataliia ha trascorso le estati in Italia imparando la nostra lingua grazie a Guido. Lui e sua moglie Wanda seguono la ragazza nella crescita, aiutano la sua famiglia, fanno in modo che possa frequentare il miglior liceo, lasciando il villaggio dove il suo destino sarebbe stato quello di tante coetanee, giovani spose e madri senza istruzione. Nel 2015, al compimento dei 18 anni, Nataliia sceglie di essere adottata da Wanda e Guido. (…) Per la legge italiana ha due mamme e due papà. Un percorso burocratico complicatissimo”. “Ho perso mio papà Micha otto anni fa – racconta la ragazza – ma lo ringrazio perché insieme a mamma Mariana ha capito fin da subito che potevo essere più felice in Italia e mi ha permesso di partire. Certo quando sul certificato di nascita in Ucraina, dopo l’adozione hanno cancellato il nome dei miei genitori biologici mi è dispiaciuto, ma nell’ufficio del mio piccolo villaggio non sapevano come gestire questa situazione così anomala”.

Relativamente al suo paese natale, il legame è forte. “Ogni anno – racconta – non vedo l’ora di tornarci per ritrovare i miei due fratelli e le due sorelle. Mi piace vedere crescere mia nipote e ora che mia mamma non sta bene vorrei esserle accanto, ma la mia vita è in Italia dove grazie all’amore della mia famiglia italiana ho la vita che sognavo“. Tanto che, se in casa chiama Guido e Wanda per nome, quando parla di loro agli amici li definisce “la mia mamma e il mio papà”. Che, in attesa di vedere completamente normalizzata la sua situazione burocratica, le stanno accanto. Proprio come un padre e una madre.