Adozione. “Non si fa, lo so …ma una sbirciatina al tuo diario mi ha fatto capire che …”

Mi è bastato poco per capire che, nonostante tutto, l’abbandono, la tua storia, le difficoltà iniziali, la scuola esigente, le coetanee crudeli, le amicizie che ti fanno soffrire… tu sei felice

 Non si fa. Lo so…

Sono entrata in camera tua, per sistemare quel disordine cronico che pervade ogni centimetro quadrato di quel piccolo spazio vitale.

Hai solo dodici anni ma fai una confusione come se avessi studiato e frequentato corsi specifici per lasciare in giro le tue cose.

E che all’abbinamento ci aveva colpito la frase “ordinata e ha cura delle proprie cose”.

E mentre rovistavo un po’ alla cieca per togliere almeno una mezza dozzina di maglioni dalla sedia della tua scrivania, mi è caduto l’occhio sul tuo diario. Non chiuso bene e con la penna dentro. Come se avessi finito da poco di scrivere qualcosa. Come se volessi farmi posare l’attenzione proprio lì.

Se avessi sorpreso mia madre a fare quel che è capitato a me, non so se l’avrei mai perdonata!!!

Ma era mattina, ero certa della tua presenza in classe ed ero indisturbata.

Una sbirciatina veloce. Giuro. E così è stato.

Non dovevo lo so ma l’ho fatto.

E ringrazio Dio per il mio attimo di disonestà.

Ho letto una pagina a caso, quella aperta, per non lasciare tracce del mio crimine. Visto che sono così sprovveduta che mi avresti scoperta da un errore grossolano se avessi girato le pagine.

Ho trovato i pensieri di te, figlia mia, che a volte parli così poco della tua vita.

Quanto vorrei esser confidente almeno un decimo di quel quaderno che accoglie i pensieri profondi e i resoconti della tua quotidianità.

Mi è bastato poco per capire che, nonostante tutto, l’abbandono, la tua storia, le difficoltà iniziali, la scuola esigente, le coetanee crudeli, le amicizie che ti fanno soffrire… tu sei felice.

Certo queste non sono le tue parole scorte sul biancore della pagina. Ma confronti la tua vita ad altre ragazze che frequenti. E la frase “per fortuna ai miei (genitori) queste cose le posso dire senza giudizio. Povera A.(nome di una compagna) i miei mi vogliono bene invece”.

Non ho voluto andare oltre. Ho sbirciato anche troppo nella tua privacy. Ora devo fare i conti col mio gesto infame, ma ho il cuore sereno, perché ho conferma che sai che ti amiamo e che ti vogliamo felice.

La tua mamma

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