Adozioni in Bielorussia. Sarah Maestri: “Non si può chiedere a una bambina di 11 anni di pazientare per diventare figlia”

sarah maestriDa piccola ha conosciuto la malattia e il dolore. Da grande ha deciso di compiere il gesto più grande – diventare mamma – per una bambina che la sofferenza l’ha conosciuta dal primo giorno della sua vita. A frapporsi fra lei e la sua bambina, però, ci si è messa la burocrazia che sta prolungando in modo insostenibile l’attesa di quell’abbraccio definitivo che segnerebbe la fine dell’iter adottivo e il coronamento di un percorso di amore. Ora Sarah Maestri, attrice lombarda classe 1979, non ci sta più. E lancia un appello forte alla Commissione Adozioni Internazionali e al premier Matteo Renzi.

Sarah Maestri, resa celebre dal personaggio di Alice nel film “Notte prima degli esami”, dal 2011 è legata a una bambina bielorussa che vive nelle zone colpite dal disastro nucleare della centrale di Chernobyl. In questi 4 anni le ha fatto da madre a tutti gli effetti e il 25 giugno 2015 ha ottenuto dal Tribunale per i Minorenni di Milano il tanto atteso decreto di idoneità per l’adozione della piccola. Una bellissima notizia che Sarah ha voluto festeggiare con un viaggio in compagnia di Alessia, questo il nome della bambina. L’ultimo di una lunga serie, visto che, dal 2011 a oggi, sono stati ben 16 i viaggi che l’attrice italiana ha compiuto in Bielorussia. Raccontando la sua storia nel corso di un’intervista rilasciata alla trasmissione di Rai 1 “La vita in diretta”, Sarah ha anche detto di essersi trasferita nel Paese natale di Alessia, per poter dare alla bambina il calore di una famiglia. “Il Tribunale ha confermato che separarci sarebbe un dramma per Alessia che mi riconosce ormai come madre – ha detto l’attrice -. Doverla lasciare ogni volta è un dolore grandissimo: quando la riabbraccio sono felicissima, ma sapere di doverla salutare fa un male pazzesco.

Davanti ai ritardi burocratici, dunque, Sarah Maestri si rivolge direttamente a chi governa il sistema delle adozioni internazionali in Italia. Un sistema che, sul fronte delle adozioni in Bielorussia, si è già bloccato più volte. “Non è giusto chiedere a una bambina di 11 di dover portare pazienza”, ha detto l’attrice rivolgendosi alla Cai e al premier Renzi. Convinta che “le sfide aiutano a diventare più forti”. Parola di chi, nonostante le difficoltà incontrare nella vita, è sempre riuscita a inseguire i suoi sogni. E che ora cerca di trasmettere questa energia anche alla “sua” Alessia, che a migliaia di chilometri da lei attende solo di diventare finalmente sua figlia.

 

Fonte: La nostra tv