Adozioni internazionali: anche gli Usa rientrano in Romania

romania10_maxiIl 27 febbraio scorso la prima coppia statunitense ha portato a compimento l’adozione di una bambina rumena dopo la recente approvazione, da parte del governo di Bucarest, della nuova legge sulle adozioni internazionali. I neo-genitori si chiamano Kenneth e Alina Kleinhenz e a fine febbraio hanno ottenuto per la loro bambina il visto di immigrazione dall’ambasciata statunitense nel Paese est-europeo. La felicità di tutti e tre, che finalmente sono ora riuniti in una sola famiglia, è raccontata nel video che proponiamo di seguito.

L’attuale norma prevede ancora delle limitazioni per le famiglie che vogliono accogliere un minore proveniente dal Paese dei Carpazi, ma rappresenta pur sempre un’apertura. Con tale provvedimento infatti si è finalmente superata la legge 273 del 2004 che aveva di fatto chiuso le adozioni internazionali in Romania. Al momento, infatti, i bimbi rumeni possono essere adottati esclusivamente da coppie in cui almeno uno dei due genitori sia connazionale del bambino che si intende accogliere.

L’Italia è attualmente il Paese più attivo nel cercare di garantire ai minori rumeni abbandonati la possibilità di riconquistare l’affetto di un padre e di una madre. Dei 7 bambini di cui Bucarest ha autorizzato l’adozione nel corso del 2013, infatti, 6 sono entrati a far parte di famiglie residenti nel nostro Paese.

Amici dei Bambini è naturalmente impegnata in prima linea su questo fronte. Nell’agosto 2013 ha ottenuto dall’Ufficio Rumeno per le Adozioni (Ora) il riaccreditamento sospeso nel 2004 quando le adozioni internazionali furono chiuse. Al momento sono tre le coppie che hanno dato mandato ad Ai.Bi. per accompagnarle nel complesso ed emozionante percorso che le condurrà ad accogliere un bambino abbandonato: si tratta di due famiglie italo-rumene e di una composta da genitori entrambi rumeni.

Il sistema di protezione speciale per i bambini rumeni vede ad oggi registrate decide di migliaia di minori, che non aspettano altro di poter tornare a sentirsi davvero figli, accuditi e amati da un papà e da una mamma. Ai.Bi. li può aiutare: per farlo,  c’è solo bisogno che sempre più famiglie, dall’Italia, guardino verso di loro, con gli occhi e con il cuore.