Adozioni internazionali. Etiopia. Adozioni sospese e 21 famiglie bloccate dal 21 aprile

Sospesi gli iter di adozione in corso con l’ Etiopia: a riportarlo  è il sito del Dipartimento di Stato Americano in una nota, pubblicata il 16 maggio 2017, con cui informa ufficialmente le famiglie americane invitandole a considerare altri Paesi, e la testata etiope CapitalEthiopia, (che in un articolo pubblicato un giorno dopo la nota del Dipartimento americano, il 17 maggio 2017) riporta le dichiarazioni del Ministero etiope delle Donne, dei Bambini e degli Adolescenti (MOWA), autorità di riferimento per le adozioni internazionali che ribadisce lo stato di sospensione.

Ecco quanto riporta il sito ufficiale del Dipartimento di Stato Americano “L’ambasciata statunitense ad Addis Abeba è stata informata che il Ministero delle Affari delle donne e dei bambini (MOWA) riprenderà l’analisi dei casi di adozione internazionale, ma l’esito sarà negativo. Questo riguarda tutti i casi di adozione internazionale, indipendentemente dal loro stadio nel processo o dalla nazionalità dei genitori adottivi. Ad oggi, il governo etiope non ha fornito alcuna comunicazione formale all’Ufficio dei diritti dell’infanzia o all’ambasciata per quanto riguarda la sospensione delle adozioni internazionali”.

Come precisa il sito americano “L’Ufficio del Primo Ministro tiene riunioni a livello governativo e a livello ministeriale con vari ministeri etiopi durante il mese di maggio. A causa di tali riunioni, i funzionari di alto livello nei ministeri interessati non hanno risposto alle richieste di incontri con i funzionari governativi degli Stati Uniti. L’Ufficio dei diritti dell’infanzia e l’ambasciata solleciteranno il governo etiope a rilasciare ulteriori informazioni dopo la conclusione di tali riunioni. Continueremo inoltre a sollecitare il governo etiope a consentire l’elaborazione continua di casi in corso prima della sospensione del 21 aprile”.

Da qui la precisazione che per quanto il Dipartimento di Stato continui a sostenere l’adozione internazionale con l’ Etiopia,Tuttavia, data l’incertezza del futuro delle adozioni, i futuri genitori adottivi dovrebbero considerare altri Paesi”.

Inoltre sempre dal sito si evince che lo scorso 8 maggio il Dipartimento di Stato ha organizzato una call conference con i genitori adottivi e gli ASP (Adoption Service Providers) con oggetto proprio l’attuale sospensione delle adozioni internazionali in Etiopia.

Sospensione confermata anche dal quotidiano Capitalethiopia secondo il quale  il Ministero etiope ha indicato alle Ambasciate straniere ad Addis Abeba di non rilasciare per alcun motivo visti per i casi di minori adottati, tanto che i bambini per i quali era già in corso il processo di adozione sarebbero stati riportati negli orfanotrofi.

Solomon Asfaw, Responsabile delle Relazioni Pubbliche per il MOWA, nell’articolo pubblicato da Capitalethiopia  conferma “la presenza sul Paese di circa 20 famiglie adottive provenienti da diversi Paesi e giunte in Etiopia per finalizzare il processo adottivo e portare i loro figli a casa. Famiglie bloccate dal 21 aprile scorso, quando il Ministero non ha più autorizzato il rilascio dei passaporti”.

La maggior parte dei bambini adottati in Etiopia da coppie straniere – si legge – si dirige verso gli Stati Uniti, la Scandinavia, la Germania, l’Australia, il Canada, la Spagna o l’Italia. Alla base della decisione del Governo etiope ci sarebbero fatti recenti legati a situazioni di abuso e traffico di bambini”. A ciò si aggiunge la mancanza di informazioni sulle condizioni dei minori una volta nel Paese di adozione.

Dal 2011 le adozioni internazionali in Etiopia si sono ridotte del 90%. Prima del divieto, ogni giorno in media 50 bambini lasciavano il Paese. L’Etiopia richiede relazioni di post adozione periodiche: a tre mesi, a sei mesi e ad un anno dall’adozione e una relazione annuale fino al compimento del diciottesimo anno di età del minore. Obbligo questo che secondo il Ministero non è stato sempre rispettato.

E così, mentre si rincorrono le notizie di sospensione delle procedure delle adozioni internazionali in Etiopia e le motivazioni dell’autorità etiope, in Italia come oramai succede da tre anni,  non c’è alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’Autorità Centrale. L’ultima comunicazione ufficiale risale a più di due anni fa, 30 gennaio 2015.

L’augurio e la speranza è che la nuova vicepresidente Laura Laera affronti la questione con le dovute cautele e correttezza nei confronti tanto dei minori quanto delle famiglie coinvolte, onde evitare una “questione Congo bis”.

Fonte: capitalethiopia.com;  travel.state.gov