Adozioni internazionali. La denuncia dell’Ufai all’Anac ( Autorità Nazionale anticorruzione): “La CAI non rispetta i doveri di pubblicità e trasparenza propri di una istituzione pubblica”

ufaiL’Unione Famiglie Adottive Italiane (UFAI) segnala la Commissione Adozioni Internazionali all’ANAC (Autorità Nazionale per Anticorruzione) in relazione agli obblighi di pubblicità e trasparenza.
UFAI, attraverso lo Studio legale Busco, chiede all’ANAC di verificare lo stato di stallo generatosi fra CAI e Famiglie Adottive.
Non è più ammissibile che l’unico organo preposto al controllo – precisa in una nota -, non comunichi di fatto con le famiglie, abbia disattivato il numero verde, e nonostante le segnalazioni inviate via email, raccomandata e via PEC, non abbia dato risposta in merito a problematiche nelle procedura delle famiglie iscritte al Comitato”.
UFAI chiede l’intervento dell’ANAC per ottenere che il sito della Commissione, punto di riferimento per le famiglie adottive in procedura sia aggiornato, su Enti, su criticità dei paesi e sui costi delle procedure.
Non è ammissibile – dice Elena Cianflone, presidente di UFAI – che siano riportati costi per le procedure fermi al 2012 e di conseguenza enormemente più bassi”. Ma, aggiunge, “è gravissimo che le famiglie non possano verificare se gli Enti siano realmente operativi nei paesi proposti dagli Enti al momento del conferimento del mandato
A tale proposito UFAI nel 2015 aveva lanciato una petizione per chiedere che organigramma e sito fossero aggiornati e nell’ottobre 2016 aveva consegnato alla presidente Maria Elena Boschi le firme raccolte, insieme alle preoccupazioni per l’ inaccettabile stallo .
UFAI chiede all’ANAC come mai la CAI non pubblichi dei rendiconti sull’attività svolta e soprattutto sull’erogazione dei rimborsi alle famiglie adottive fermi a partire del 2011. Rimborsi che, ricorda UFAI, sono stanziati con soldi pubblici e nella finanziaria 2016 ammontavano a 15.000.000 di euro, e portati nell’ultima finanziaria a 20.000.000 di euro.
A tale proposito UFAI ricorda che “la Commissione Adozioni, è ente pubblico e come tale è tenuto alla trasparenza e alla fruibilità da parte dei cittadini delle informazioni che riguardano il suo operato”.