Adozioni internazionali. Mentre l’Italia dorme, gli altri Paesi lavorano: accordo bilaterale Francia- Slovacchia per l’adozione dei minori

adozioni4Chi dorme non piglia pesci. Sembra proprio il caso dell’Italia che di fronte al calo vertiginoso e costante dal 2011 delle adozioni internazionali, sembra far nulla per contrastare concretamente la crisi attivandosi nell’apertura di nuovi Paesi e scenari nei quali operare, avviando campagne di sensibilizzazione all’adozione internazionale,  promuovendo azioni concrete di accoglienza, portando avanti disegni di legge e proposte governative atte a snellire gli iter burocratici, i tempi e i costi. Il tutto aggravato da una CAI (Commissione adozione internazionale, l’autorità centrale italiana preposta alle adozioni internazionali) assente e al cui vertice (a differenza delle precedenti gestioni) per la prima volta non c’è un ministro o un esponente del Governo. Nulla, dunque, che vada nella direzione dei 168 milioni di bambini abbandonati nel mondo e che aspettano una casa accogliente.

E mentre nel nostro Bel Paese si dorme dimostrando più attenzione per l’adozione di cani e  gatti o ai gay, facendo languire così quello che un tempo era il nostro fiore all’occhiello, le adozioni internazionali per l’appunto, nel resto d’Europa si lavora alacremente per fare rinascere le adozioni internazionali.

Come in Francia dove il MAI, l’autorità centrale francese in materia di adozioni internazionali, ha firmato a Bratislava il 24 novembre scorso, con il Centro per la protezione giuridica internazionale dei bambini e ragazzi (CPIC), l’autorità centrale della Slovacchia, un accordo amministrativo che istituisce un quadro di cooperazione in materia di adozione internazionale.

L’accordo bilaterale consente l’adozione internazionale di bambini slovacchi alle famiglie francesi o che risiedono sul territorio francese. Francia e Slovacchia sono parti della Convenzione de L’Aja del 1993. Nel quadro di questa cooperazione tra i due paesi, il MAI ha autorizzato un’ organizzazione francese, “Destinees”,  ad accompagnare le famiglie, nel corso dell’iter adottivo.

Fonte: www.diplomatie.gouv.fr