Adozioni internazionali. Permanent Bureau De L’Aja “Ecco come combattere le pratiche illecite: gli Stati facciano rete contro ogni tipo di abuso”. Ma all’appello l’Italia non risponde

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Le pratiche illecite in materia di adozione internazionale e come porvi rimedio. Questi sono stati i temi che sono stati affrontati lo scorso ottobre dal “Gruppo di lavoro sulla Prevenzione di pratiche illegali relative all’adozione internazionale”  che si è riunito nei locali del Permanent Bureau De L’Aja. Erano presenti 35 esperti in rappresentanza di 22 Paesi di origine e di accoglienza, rappresentanti di tre organizzazioni internazionali e membri del Permanent Bureau. Un parterre internazionale di tutto rispetto considerata la delicatezza e l’importanza del tema: ma forse non l’avrà pensata in questo modo l’Italia, grande assente.

Un’assenza che non può non “brillare” soprattutto in un momento storico così delicato per le adozioni internazionali. Stupisce infatti come la Cai (Commissione Adozioni internazionali) non abbia giudicato importante partecipare a un incontro in cui scopo della missione del Gruppo era stato quello di esaminare “lo sviluppo di forme di cooperazione più concreta ed efficace tra gli Stati per prevenire e rispondere a casi abuso.

Tra i tanti, non a caso, vari i temi affrontati: la cooperazione e le misure di prevenzione; il coordinamento con i lavori del Gruppo di esperti sugli aspetti finanziari dell’adozione internazionale; le schede di sintesi; la determinazione di ciò che si intenda per superiore interesse del bambino; riconoscere le pratiche illegali; come reagire efficacemente e come migliorare le “risposte” alle vittime.

Il Gruppo si è posto come obiettivo, inoltre, quello di realizzare del materiale da mettere a disposizione dei Paesi membri. Si valuterà, in quest’ottica, la fattibilità di un portale specifico: un sito web contenente linee guida e buone prassi, moduli e modelli di documenti, report di missione e segnalazioni rispetto a determinati paesi, informazioni e notizie anche su enti autorizzati. Valuteranno fattibilità di un portale specifico.

Infine, il gruppo relazionerà al consiglio del Permanent Bureau nel 2018 : nel corso di questo anno verrà sottoposta, come indicato al punto 25 del documento, una bozza del materiale alle Autorità centrali dei vari Paesi per eventuali note. Il sottogruppo redigerà le linee guida destinate ai Paesi Membri per relativi alle informazioni da pubblicare sul sito della Conferenza De L’Aja sulle risorse disponibili per le vittime di pratiche illegali e loro punti di contatto. Con l’augurio e la speranza che questa l’Italia risponda all’appello.