Adozioni internazionali. Pillon “Una nuova CAI per ripristinare il sistema virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato”. Il conflitto di interessi con il Forum? “Grande falsità: lo prevede la legge”

pillonRipristinare il sistema virtuoso basato sulla reciproca fiducia e collaborazione tra pubblico e privato e in quanto tale preso ad esempio da tutto il mondo. Non a caso l’Italia fino a 3 anni fa era il Paese più accogliente dopo gli Stati Uniti. Ora invece le adozioni internazionali sono in caduta libera: con un calo del 50% rispetto al 2012. Questo a causa di una crescente disattenzione da parte della politica e non solo, culminata in una guida, la Vicepresidente Della Monica, che non ha fatto bene il suo lavoro”. A parlare è l’avvocato Simone Pillon, (membro della Commissione) intervenuto oggi nel corso della conferenza stampa incentrata sulle inefficienze della Commissione adozioni internazionali negli ultimi anni, svoltasi a Roma, nella sala Nassirya del Senato. Alla stessa conferenza stampa erano presenti il senatore Carlo Giovanardi, ex presidente della Commissione, famiglie adottive dell’associazione Family for Children, e altri numerosi parlamentari di vari schieramenti.

L’ultima gestione Cai – ha detto Giovanardi – è stata all’insegna della illegalità: dove controllore e controllato, presidente e vicepresidente si identificano; dove la vicepresidente non ha i requisiti per ricoprire tale ruolo; una Commissione mai riunitasi; la rottura totale di ogni rapporto costruttivo con gli enti e le famiglie e relazioni con i Paesi esteri ridotti all’osso se non addirittura rovinati del tutto”.

“Siamo allo sfacelo – ha aggiunto Pillon – per questo per ben due volte ho chiesto la convocazione della Commissione, nel 2015 e nel 2017 (qualche giorno fa) ma entrambe le volte senza ricevere alcuna risposta. Nemmeno negativa. Il silenzio più assordante!”.

 “Una gestione monocratica da parte della vicepresidente Della Monica – ha precisato Pillon – ‘giustificata’ da un’enorme falsità: il conflitto di interessi tra il Forum delle associazioni familiari e i componenti della Cai, motivo per cui la Commissione non potrebbe essere convocata”.

 Grande bugia – ha spiegato Pillon –: la legge prevede che un rappresentante del Forum sieda in Commissione e questo da sempre. Anzi la legge prevede pure il modo per non cadere in conflitto di interessi: che il rappresentante del Forum non abbia alcun tipo di contatto con l’ente nei 4 anni precedenti”.

 Il Forum delle associazioni famigliari esprime un commissario in Cai (secondo la legge uno dei tre rappresentanti delle associazioni familiari previsti spetta di diritto al Forum), ha nella sua compagine associativa anche due enti autorizzati, i cui interessi sarebbero “surrettiziamente rappresentati in Cai”. Il DPCM Delrio, emanato nel marzo 2015 stabilisce che i commissari designati “non possono essere espressi da enti autorizzati o rappresentarne, comunque, gli interessi, ma non è stato risolutivo – ha aggiunto Pillon – essendo il decreto che ‘assegna’ un commissario al Forum un decreto del presidente della Repubblica, quindi di rango superiore.

Risultato di tutto ciò una Commissione che non si riunisce da 3 anni e famiglie abbandonate a se stessetanto è vero che continuano a chiamare me – precisa Giovanardi – proprio perché chiamano in Cai e nessuno risponde, le email tornano indietro e tutto rimane fermo al palo”.

Noi siamo in attesa da ben 5 anni – ha raccontato in conferenza stampa  Giovanni Verducci, membro del comitato Familyforchildren –  e ci ritroviamo schiacciati in una guerra tra bande e dalla politica di volta in volta interessata ad altre ‘priorità’ piuttosto che ai nostri bambini. Siamo esausti e siamo qua perché non vogliamo che altri genitori vivano il nostro stesso incubo”.

Gli fa eco Karen Hague, sempre dell’associazione Family for Children che fa un appello al presidente della Repubblica Mattarella “faccia qualcosa per le adozioni internazionali: bisogna cambiare, al più presto, il passo per il bene dei bambini”.

Lunedì 13 febbraio l’incarico della vicepresidente Della Monica scade e “il Governo deve decidere da che parte stare – conclude Pillon –: se continuare in questo stallo o auspicare in una guida nel segno della competenza e della trasparenza”.