Adozioni internazionali, Russia: il Parlamento approva l’accordo con gli USA

E niente più guerra fredda. È notizia dell’agenzia Associated Press, rilanciata dal Washington Post il 10 luglio: la Duma ha ratificato il tanto atteso accordo bilaterale con gli Stati Uniti per le adozioni internazionali, firmato dal segretario di stato americano Hillary Clinton e il ministro russo degli affari esteri Sergey Lavrov.

Tutto come previsto. Il gigante asiatico, tra i maggiori Paesi di provenienza dei figli adottivi di tutto il mondo, e il gigante americano, punta di diamante dell’adozione internazionale, sono tornati a stringere il patto. Nei mesi scorsi non sono mancate scintille: la Russia ha impugnato alcuni casi di maltrattamento familiare e le autorità hanno lamentato almeno 19 maltrattamenti avvenuti negli USA nei confronti di figli adottivi di origine russa, che sarebbero terminati con la morte dei piccoli. Le frange nazionaliste hanno addirittura denunciano la «vendita» dei bambini russi agli USA.

L’attesa è stata motivata con ritardi di natura tecnica. Con l’accordo però si intende tagliare la testa al toro delle recriminazioni e intervenire a favore di migliaia di minori senza alcuna tutela familiare: gli orfanotrofi nel Paese traboccano, a detta delle stime UNICEF, tanto che negli ultimi anni l’adozione di bambini russi negli USA ha conosciuto cifre elevatissime. 970 minori hanno fatto ingresso in America nel solo anno 2011, ma nel 2009 è stato vistato l’ingresso a ben 1586 piccoli russi; senza contare l’anno 2004, che conobbe l’adozione internazionale di 5862 minori dal Paese (dati del Dipartimento di Stato americano).