Adozioni internazionali. Stefania Pinna (Skytg24) “Dalla presidenza Cai di Silvia della Monica alcuni Enti ci hanno guadagnato”

pinnaLa CAI (Commissione adozioni internazionali ndr) durante la presidenza di Silvia della Monica si è trasformata in un vero e proprio muro chiudendo le porte ad ogni forma di dialogo, riunendosi solo una volta e prendendo decisioni in totale autonomia e autoreferenzialità (contravvenendo dunque al principio e alla natura collegiale della stessa commissione ndr). Da questa situazione alcuni enti ci hanno guadagnato essendo stati avvantaggiati mentre chi ha perso sono i genitori e le grandi vittime: i bambini”. Non usa mezzi termini Stefania Pinna, giornalista di Skytg24 intervenendo nella puntata del 31 agosto “I Fuori Posto”  dedicata alle adozioni internazionali, alle lungaggini burocratiche e al tracollo registrato negli ultimi due anni in cui la presidenza è stata ricoperta dall’ex magistrato Silvia Della Monica, nel doppio anomalo ruolo di presidente e vicepresidente della Commissione, alias controllore e controllato.

A giugno la Presidenza è passata al ministro MariaElena Boschi “con cui è stato risolto definitivamente il blocco del Congo con l’arrivo di tutti i bambini dal Paese africano – precisa Pinna – ma ci sono tante altre questioni altrettanto delicate ancora da risolvere. Il ministro deve rimboccarsi le maniche per superare lo stallo delle adozioni e l’empasse in cui si trovano molti Paesi. Soprattutto bisogna dare risposta a tutti quei genitori che da anni non sanno più nulla delle proprie pratiche adottive”.

Stefania Pinna nel ricordare la questione del Congo e di Goma in particolare la definisce ‘paradossale’ “ ci sono stati genitori che non hanno ricevuto alcuna notizia del proprio bambino ne’ alcun segnale da parte della CAI per un anno e mezzo o con il contagocce. Sono stati loro a chiederci di portare la loro voce nei nostri tg perché nessuno li ascoltava e ogni loro protesta e grido di allarme cadeva nel vuoto”.

Infine tornando sul modus operandi sui generis della CAI, la giornalista di Skytg24 mette in evidenza quanto sia poco chiara “la guerra ingaggiata con un ente. Se infatti tu CAI ritieni che un ente non debba operare perché ha dei subbi sulla sua correttezza, che fai, lo blocchi dall’operare su un Paese ma continui a farlo lavorare su tutti gli altri? C’è qualcosa di molto strano. Una guerra personale da cui altri enti hanno tratto vantaggio