Affido. Drastico calo degli affidi in Piemonte: la legge “Allontanamento Zero” nel Mirino

Una riduzione del 25% nelle famiglie disponibili a prendere minori in affido preoccupa i servizi sociali. I dati smentiscono le affermazioni politiche sulla necessità di ridurre le separazioni

La legge regionale piemontese “Allontanamento Zero”, introdotta per ridurre le separazioni dei minori dalle famiglie d’origine, ha avuto conseguenze inaspettate e preoccupanti, con un calo significativo del 25% delle famiglie disposte a diventare affidatarie.

I dati dei servizi sociali

Nonostante l’obiettivo dichiarato di evitare separazioni, i dati dei servizi sociali mostrano un quadro diverso: nel 2022, in Piemonte sono stati 1.452 i minori affidati a residenze, contro i 2.397 della Lombardia, regione dove le separazioni dalle famiglie sono molto più frequenti. Questo smentisce l’affermazione dell’assessore Maurizio Marrone, che, nel caso della tragica morte di Esmeralda, aveva criticato la gestione dei servizi sociali torinesi.
La diminuzione delle famiglie disponibili ad accogliere minori in affido è evidente: a Torino i primi contatti con potenziali affidatari sono scesi da 106 nel 2020 a 79 nel 2022, un calo che si inserisce in una tendenza più ampia di disinteresse verso l’affidamento. Questo fenomeno è aggravato dal clima di sfiducia alimentato dalla giunta regionale, che fa sentire le famiglie affidatarie colpevolizzate e schedate. L’80% degli affidi è ormai di natura giudiziaria, con interventi tardivi che rendono il recupero dei minori più difficile.

Il registro nazionale delle famiglie affidatarie

Le critiche alla legge non si fermano qui: il disegno di legge Roccella-Nordio, ispirato alla normativa piemontese, prevede la creazione di un registro nazionale di famiglie affidatarie, alimentando ulteriormente la diffidenza e le azioni legali da parte delle famiglie d’origine. Come sottolinea l’assessore comunale Jacopo Rosatelli, l’istituzione di strutture di controllo rafforza un clima di sospetto, intimidendo gli assistenti sociali e scoraggiando chi desidera offrire sostegno ai bambini in difficoltà.

[Fonte: La Stampa]

Maggiori informazioni

Quando una famiglia attraversa un momento di difficoltà e non riesce a prendersi momentaneamente cura dei figli, i minori possono essere accolti per un periodo di tempo determinato in un’altra famiglia, la famiglia accogliente.
Ai.Bi. organizza diverse attività di formazione per famiglie, coppie o single pronte ad aprire la loro casa, e la loro vita, a un’esperienza di affido familiare. Tutte le informazioni si trovano sulla pagina dedicata del sito dell’Associazione.