Affido familiare. La rinascita di due adolescenti grazie all’accoglienza di una donna single 

Questa è la storia di Francesca e di due adolescenti che, attraverso il progetto di Affido di Amici dei Bambini, hanno trovato una casa e sono diventati una famiglia piena d’amore

A un certo punto della vita, immersi in una carriera che divora ogni energia e relazione, arriva una domanda inevitabile: “Ma per cosa sto vivendo?”. È ciò che si è chiesta Francesca, dirigente in una multinazionale dell’hinterland milanese. Single, ma con un cuore attento alle fragilità sociali, Francesca ha sempre dedicato tempo al volontariato, tra parrocchia e Caritas.

Il senso dell’accoglienza

Ma un giorno, guardando le immagini di un bambino riverso sulla spiaggia dopo uno sbarco, si è sentita colpita nel profondo.
“Guardavo le immagini dell’ennesimo sbarco della disperazione. C’era un bambino di pochi anni con una maglietta rossa, riverso senza vita sulla spiaggia. Mi sono sentita colpita al cuore e ho capito che il mio impegno per gli altri avrebbe dovuto essere più profondo, più coinvolgente”.

L’incontro con Ai.Bi. e la prima esperienza di affido

La decisione di aprirsi all’affido familiare, meditata a lungo, è scattata quando ha conosciuto il progetto di Amici dei Bambini e una famiglia affidataria. Quella scelta “normale” le è sembrata improvvisamente possibile.
Dopo essersi preparata con corsi di formazione e un’attenta analisi delle proprie possibilità, Francesca ha accettato il suo primo incarico: un “affido leggero” con una bimba di quattro anni. Tuttavia, l’esperienza si è conclusa in meno di un anno per complicazioni legate alla famiglia “allargata” della piccola.

La nuova proposta

È stato un lutto per Francesca ma “non ho avuto neppure il tempo di prendere coscienza di ciò che stavo vivendo perché il mese dopo mi arriva una nuova proposta. E mi lascia senza fiato.”
Si trattava di due gemelle adolescenti, con un passato difficile, che necessitavano di una famiglia accogliente. Gli assistenti sociali avevano un’unica richiesta: non separarle.
Francesca ha esitato. Temeva fosse un compito superiore alle sue forze, ma si è fidata di Amici dei Bambini e delle rassicurazioni date dal fatto di avere una rete di famiglie pronte a supportarla in caso di bisogno e a condividere con lei esperienze, consigli e indicazioni.  Così, Francesca ha deciso di accogliere le due ragazze. È stato un percorso pieno di sfide: le gemelle, costrette a cambiare famiglia, città e abitudini, hanno dovuto ripartire da zero in un momento cruciale della loro vita. Francesca, da parte sua, ha chiesto loro di costruire un patto basato su trasparenza e chiarezza. Insieme, hanno affrontato difficoltà e trovato un nuovo equilibrio.
Oggi le due gemelle sono maggiorenni, diplomate e iscritte all’università. Sono una famiglia che ama ritrovarsi a cena, raccontarsi la giornata, condividere pensieri e progetti. Anche Francesca è cresciuta insieme alle due ragazze, trasformandosi in una “mamma speciale”. Da genitore single, ha costruito intorno a sé una comunità di amici, una sorta di “villaggio spontaneo” che è stato fondamentale nei momenti più complessi.

[Fonte. Avvenire]

Maggiori informazioni

Quando una famiglia attraversa un momento di difficoltà e non riesce a prendersi momentaneamente cura dei figli, i minori possono essere accolti per un periodo di tempo determinato in un’altra famiglia, la famiglia accogliente.
Ai.Bi. organizza diverse attività di formazione per famiglie, coppie o single pronte ad aprire la loro casa, e la loro vita, a un’esperienza di affido familiare. Tutte le informazioni si trovano sulla pagina dedicata del sito dell’Associazione.