Albano (Garante Infanzia): “L’Italia rischia di fare passi indietro sui diritti dei minori”

filomena albanoNonostante il consenso quasi generale degli Stati, ancora oggi i diritti dei minori sono talvolta trascurati e disattesi. L’Italia è sempre stato un Paese virtuoso sul piano del riconoscimento dei diritti dell’infanzia, con una bella tradizione di tutela delle persone di minore età, vulnerabili e indifese, ma di recente anche il nostro Paese sta rischiando di fare passi indietro sul fronte della attuazione dei diritti”. Questo è l’allarme lanciato da Filomena Albano, Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, che in vista del 20 novembre, anniversario della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo e Giornata Internazionale dell’Infanzia, torna sull’argomento diritti minori.

Per quanto attualmente in 18 Regioni e nelle due Province Autonome di Trento e Bolzano esistono leggi che istituiscono la figura del Garante per l’infanzia (o figure simili), non tutte le Regioni hanno ancora nominato il Garante.

E per quanto la scorsa settimana ci siano state due nuove nomine per i Garanti regionali per l’Infanzia e l’Adolescenza: Clede Maria Garavini (psicologa e pedagogista), in Emilia-Romagna; e Rita Turino in Piemonte, la situazione non è incoraggiante.

“Per questo occorre vigilare e dare una risposta a tante situazioni nuove – precisa Albano –, come l’arrivo di tanti bambini e ragazzi migranti da altri Paesi, spesso senza genitori o adulti che si prendano cura di loro, come vivere sempre più spesso con genitori separati o come affrontare la crisi economica”

Intanto è stato intanto pubblicato, da pochi giorni, il testo definitivo del IV Piano Nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva. Dopo il via libera dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza il 28 luglio 2015 e dopo essere stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 agosto 2016, il Piano è stato adottato il 31 agosto 2016, con decreto del Presidente della Repubblica. Manca quindi ora solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Fonte: vita