Anche l’Italia pronta a partire con la terza dose di vaccino

Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato che l’Italia è pronta a cominciare la somministrazione della terza dose di vaccino ai pazienti fragili. Non appena arriverà l’OK dell’Ema

L’EMA (Agenzia Europea del Farmaco) non ha ancora espressamente approvato la richiesta di Pfizer – BioNTech relativa alla somministrazione della terza dose di vaccino per i maggiori di 16 anni, ma il Ministro della Salute Roberto Speranza anticipa i tempi e, al termine del G20 sulla Salute svoltosi a Roma, ha di fatto ufficializzato che a breve anche in Italia si partirà con la somministrazione della terza dose.

Terza dose subito per i soggetti fragili e immunodepressi

Primi a riceverla saranno i soggetti “fragili” con carenze a livello di sistema immunitario. Quindi, secondo le parole di Speranza: “analizzeremo per proseguire con gli over 80, i residenti delle RSA e il personale sanitario, che sono le prime categorie che hanno ricevuto il vaccino e con tutta probabilità da loro si partirà”.
La decisione dell’Italia si accoda a quella già presa da altri Paesi, a partire da Israele, prima nazione a cominciare la somministrazione della terza dose di vaccino e già pronta a estendere questa possibilità a tutti i maggiori di 12 ann, seguita successivamente da Germania, Francia e Stati Uniti.

Quella del Ministero della Salute è un’anticipazione di ciò che accadrà non appena arriverà l’ok dell’Ema, senza il quale non si può ancora procedere. Ma la decisione appare scontata, visto che già nelle precedenti raccomandazioni veniva indicata la possibilità che, per i soggetti più fragili, sarebbe stato necessario procedere a un richiamo del vaccino che fungesse da “boost” per il sistema immunitario, riattivandone la risposta a distanza di 6-7 mesi dalla precedente somministrazione.

L’ipotesi di calendario per la somministrazione della terza dose di vaccino

Ipotizzando che l’ok dell’Ema arrivi in tempi rapidi, l’ipotesi potrebbe essere quella di cominciare con i pazienti oncologici immunodepressi, quelli sottoposti a dialisi e a trapianto, già nei mesi di settembre e ottobre.

Quindi, tra dicembre e gennaio, toccherebbe a tutti gli altri soggetti fragili, compresi ospiti delle RSA e over 80. In totale si tratta di circa 4,5 milioni di persone.
A seguire, tra la fine dell’anno e l’inizio del 2022, si procederà con gli operatori sociosanitari.
Oltre a queste distinzioni, il restante processo dovrebbe basarsi unicamente sull’età anagrafica, anche se, immaginiamo, bisognerà tenere conto anche della distanza da quando ciascuno ha ricevuto le prime somministrazioni.