L’assegno unico spetta anche ai genitori separati o divorziati, ma c’è il nodo ISEE

Entrambi i genitori dovranno fare domanda e la cifra dell’assegno verrà stabilità in relazione all’ISEE : i vari casi dei genitori non conviventi.

L’assegno unico sta “scaldando i motori” in attesa del via alle prime erogazioni che, ormai è stato messo nero su bianco dal governo, partiranno nel mese di marzo 2022. Il Decreto Attuativo ha chiarito più nello specifico le modalità con cui fare richiesta e quelle con cui l’assegno verrà effettivamente versato sul conto delle famiglie, ma gli aspetti che una misura come questa chiama in causa e le tante diverse situazioni che possono riguardare ogni singola famiglia o genitore con figli a carico richiedono grande attenzione.

Assegno unico genitori separati: cosa succede?

Un caso che da subito ha sollevato qualche richiesta di chiarimenti è quello dei genitori separati. Gigi De Palo, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari che tanto si è speso per l’approvazione della misura, in una recente intervista alla trasmissione Uno Mattina ha ribadito che anche nel caso di genitori divorziati non ci saranno problemi, sottolineando il concetto di fondo dell’assegno unico: essere un investimento nei confronti dei figli, anche se non viene dato direttamente a loro ma alle famiglie.
Più nel dettaglio, siccome il tasto del decreto attuativo approvato dal CDM dice che “L’assegno unico universale spetta nell’interesse del figlio in parti uguali a chi esercita la responsabilità genitoriale“, si evince che l’assegno vada a entrambi i genitori, visto che la responsabilità genitoriale non viene meno per una separazione ma solo su un eventuale provvedimento in tal senso del giudice. L’assegno spetta al genitori affidatario solo nel caso di affidamento esclusivo, mentre, come detto, in tutti gli altri casi viene diviso equamente. Va però sottolineato che entrambi i genitori devono fare domanda e che, una volta accettate entrambe, l’assegno verrà diviso in parti uguali.

Il nodo ISEE: quando il genitore non convivente va comunque considerato

Il nodo rimane quello dell’ISEE, perché è questa la base sulla quale viene stabilita la cifra dell’assegno. In caso di genitori separati, che non vivono sotto lo stesso tetto, il genitore non convivente va comunque aggregato al nucleo familiare del minore per il quale si richiede l’assegno. Per quanto riguarda le cifre indicative, abbiamo pubblicato una precedente news in cui è possibile vedere anche una tabella di riferimento.
Esistono però delle eccezioni, per esempio se il genitore non convivente risulta sposato con una persona diversa dall’altro genitore; se ha figli con una persona diversa dall’altro genitore; se è tenuto a versare assegni periodici per il mantenimento dei figli; se è stato escluso dalla potestà sui figli; se è stato dichiarato estraneo, in termini di rapporti affettivi ed economici, in sede giurisdizionale o dalla pubblica autorità competente in materia di servizi sociali.