Audizione alla Camera. Ministro Boschi, non è così che si rilancia la cultura delle adozioni

sede caiBene la bozza di programma per rilanciare il mondo delle adozioni internazionali, ma “desta sconforto” l’intenzione di diversificare il rimborso spese sostenute dalle famiglie adottive sulla base dell’Isee. Questo il commento del quotidiano “Avvenire” a quanto dichiarato dalla neopresidente della Commissione Adozioni Internazionali Maria Elena Boschi nel corso dell’audizione in commissione Giustizia della Camera di mercoledì 20 luglio. Di seguito riportiamo integralmente il testo del commento.

 

Per riunire di nuovo la Commissione per le adozioni internazionali il ministro Boschi ha spiegato ieri che occorre attendere «la fase di reintegrazione dei suoi componenti». Benissimo. Ci sarebbe da domandare perché sia stato necessario sopportare due anni di paralisi per arrivare a un risultato previsto dalla legge.

Ma non bisogna pretendere troppo. La bozza di programma tracciata dal ministro per rilanciare un mondo oggi avvilito e sfiduciato, con un confronto difficile che oppone alcuni enti alla Cai, è comunque condivisibile.

Desta sconforto invece l’accenno alla possibilità di diversificare il rimborso delle spese sostenute dalle famiglie per l’adozione sulla base dell’Isee. Ipotesi da respingere, perché in questo modo si sancirebbe un’intollerabile discriminazione tra famiglie adottive e quelle che ricorrono alla fecondazione eterologa, a cui provvede interamente il sistema sanitario nazionale. Per il figlio a tutti i costi, nessun costo. Per la generosità a tutto campo, limite Isee.

Ma non è così che si rilancia la cultura delle adozioni.