Bambini senza futuro. Forte appello di Papa Francesco per l’infanzia della Siria

I 5 milioni di bambini siriani portano negli occhi l’orrore della guerra e la paura del domani. “Pensate che ci sono bambini con la fame” le accorate parole del Papa all’Angelus

Martedì prossimo 30 giugno si terrà la quarta conferenza dell’unione europea e delle Nazioni Unite per sostenere il futuro della Siria e della regione. Preghiamo per questo importante incontro perché possa migliorare la drammatica situazione del popolo siriano e dei popoli vicini. Nel contesto delle gravi crisi sociopolitiche ed economiche che la pandemia ha reso ancora più difficili pensate che ci sono bambini con la  fame e che non hanno da mangiare. Per favore che i dirigenti siano capaci di fare la pace”

La guerra in Siria è una tragedia immane che si consuma ormai da 9 lunghi anni.

I dati sono drammatici. Sono 5 milioni i bambini siriani che soffrono a causa del conflitto.

I due terzi della popolazione siriana vive in povertà e oltre 11 milioni di persone, di cui il 40% sono bambini, non hanno accesso ai servizi di base e ai beni di prima necessità.

Questi bambini a causa della guerra hanno perso tutto. Casa, radici, sicurezze, affetti, amici. Nei casi peggiori anche la loro stessa famiglia.

Bambini lontani dalle loro case che si sentono soli, emarginati e feriti in una terra che non è la loro.

L’ansia e la paura derivanti dagli orrori di cui sono stati testimoni fanno sì che i piccoli sfollati abbiano timore a rientrare nelle proprie abitazioni, il luogo dove dovrebbero sentirsi più protetti.

Attacchi di panico, ansia, pipì a letto, autoisolamento, sono all’ordine del giorno.

L’infanzia dovrebbe essere il periodo dei sogni, della gioia e della fantasia. Questi bambini sono circondati invece solo dalla guerra e dalla devastazione. È ingiusto che guardino la vita con paura anziché con speranza.

I bambini sfollati hanno bisogno di tutto. Hanno bisogno anche di un sostegno psicologico ma purtroppo il conflitto ha paralizzato il sistema sanitario.

Ai.Bi. c’è e dal 2014 ha scelto di essere in Siria a fianco degli sfollati.

Con la campagna #nonlasciamolisoli Ai.B.i supporta le popolazioni civili nelle aree più colpite. Prima ad Homs ed Aleppo ed ora nella tendopoli di Idlib, ancora teatro di scontri, per assicurare aiuti umanitari, come cibo e kit igenici alle famiglie sfollate contando solo sul supporto dei suoi donatori.

Aiuta Ai.Bi. a non lasciarli soli. Con la campagna “ L’#Accoglienzanonsiferma“ dona subito e diventa parte attiva del cambiamento. Per costruire un domani migliore.