“Banca dati minori adottabili: il Ministero di Giustizia non intende rispettare la sentenza del TAR!”

Se un qualsiasi cittadino non rispettasse la sentenza di un Tribunale, ne pagherebbe le conseguenze, anche con la galera; ma che succede se a non ottemperare e’ un  Ministero, anzi addirittura il Ministero della Giustizia?

È dei giorni scorsi lo scandalo dei 2300 minori in attesa di adozione e ora un altro scandalo: il Ministero della Giustizia se ne infischia della sentenza del TAR Lazio che lo ha condannato a creare la banca dati dei minori adottabili e delle persone disponibili all’adozione. Si tratta della sentenza n. 8231 dello scorso 1 ottobre 2012 che, accertata la violazione della legge del 28 marzo 2001 n. 149 (art. 40) e un ritardo di oltre dieci anni, ha stabilito il termine di 90 giorni entro il quale il Ministero dovrà finalmente dare avvio alla banca dati.

In barba a questa decisione, il Ministero ha diffuso sul proprio sito internet un comunicato nel quale dichiara l’esistenza della banca dati in cinque tribunali per i minorenni (Palermo, Catanzaro, Bari, Caltanissetta, Reggio Calabria) permettendosi di rendere noto pubblicamente che “entro il mese di dicembre 2012 saranno attivati i Tribunali per i minorenni di Cagliari, Lecce, Napoli, Salerno, Sassari e Torino”.

E gli altri tribunali?

Ecco cosa ha il coraggio di dichiarare il Ministero: “Successivamente, compatibilmente alle risorse finanziarie ed umane a disposizione (presumibilmente nei primi mesi dell’anno 2013) saranno attivate le restanti sedi dei Tribunali per i minorenni di Roma, Catania, Messina, Potenza, Taranto, Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Venezia, Ancona, Bolzano, Campobasso, L’Aquila, Perugia, Trento, Trieste e Milano.”

Il termine dei 90 giorni scade il 31 dicembre 2012 mentre l’intenzione apertamente dichiarata del Ministero è dunque quella di attivare un sistema incompleto in cui su 29 tribunali ben 18 sarebbero sprovvisti di banca dati!

Ma che modo di operare è questo? In che Paese civile e democratico il potere amministrativo agisce ignorando le decisioni del potere giurisdizionale? Il comunicato del Ministero resta comunque un mistero visto che, secondo le norme, l’avvio della banca dati deve essere disposto con apposito decreto del Dirigente del Dipartimento per la Giustizia Minorile ed è dunque questo decreto che dovrà essere emesso entro il 31 dicembre per tutti, e non solo per alcuni, tribunali.

Del resto i giudici del tribunale amministrativo regionale del Lazio sono stati chiari nel precisare come “dalla creazione della banca dati in questione non dovessero derivare nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato”, “non potendo quindi il limite delle risorse avere specifico rilievo in caso di inerzia e di omissione di atti generali obbligatori da adottarsi entro un termine legislativamente stabilito”.

Dinanzi alla scandalosa comunicazione del Ministero, Ai.Bi. dichiara già formalmente che farà di tutto per dare esecuzione alla sentenza e anche per questa comune battaglia Ai.Bi. ha bisogno del sostegno di chi crede che i diritti dei bambini non possano essere calpestati con tanta leggerezza.