“Banca dati minori adottabili operativa solo in 11 Tribunali su 29”. Ecco come l’Italia tratta l’infanzia in difficoltà !

tribunaliLa Banca Dati Nazionale dei minori adottabili e delle coppie disponibili all’adozione è operativa solo in 11 Tribunali per i Minorenni sui 29 esistenti. Da ciò deriva la difficoltà nel garantire a ogni bambino adottabile la scelta di una famiglia, con ritardi negli abbinamenti e scarse opportunità per i bambini ‘speciali’, ovvero di più difficile adozione. Ma soprattutto in questo modo non si è in grado di quantificare l’effettiva situazione e quantità dei minorenni che pur essendo adottabili non vengono adottati.

Questa è la denuncia contenuta nell’ VIII Rapporto sullo stato di attuazione della CRC (Convention on the Rights of the Child) in Italia: «A vent’anni esatti dal primo Rapporto inviato dall’Italia al Comitato ONU per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – si legge nel documento -, il sistema organico di politiche per l’infanzia su cui il nostro Paese si era impegnato con la ratifica della Convenzione non è stato realizzato». La CRC è impegnata nella tutela e promozione dei diritti dell’infanzia e prevede un sistema di monitoraggio che si basa sulla presentazione di rapporti periodici al Comitato ONU da parte degli Stati che l’hanno ratificata, e di coalizioni di ONG (organizzazioni non governative). Oggi il Gruppo CRC è composto da 87 associazioni tra cui Ai.Bi. Amici dei Bambini.

Un’operatività parziale, dunque, della BDA (Banca Dati Nazionale dei Minori Adottabili e delle Coppie Disponibili all’Adozione) varie volte evidenziata anche da Ai.Bi. Amici dei Bambini.

I minorenni (adottabili ma che non vengono adottati) erano 1900 nel 2010, scesi a 300 nel febbraio 2014. Particolarmente grave è la mancanza nel nostro Paese di un dato certo sul numero di bambini e bambine con disabilità congenite ed evolutive, che fotografi la situazione prima dell’ingresso nella scuola dell’obbligo: grave in quanto direttamente collegato alle politiche e agli interventi precoci, dalla diagnosi alla riabilitazione tempestiva. Infine l’assenza di un’anagrafe dell’edilizia scolastica nazionale e di alcune anagrafi regionali.

Un’operatività della BDA pertanto inadatta a facilitare l’abbinamento tra coppie adottanti e bambini adottabili sia a monitorare la situazione delle adozioni nazionali in Italia, a partire dalla realtà di quei bambini che, pur essendo adottabili, non vengono accolti in adozione.

La BDA è stata introdotta con legge del 2001 ed è, quindi da oltre 14 anni che si è in attesa della sua operatività. Dall’inoperatività della BDA derivano gravi inefficienze della procedura di adozione nazionale con aggravi burocratici per le coppie che si candidano all’adozione e ritardi negli abbinamenti. Ciò risulta particolarmente pregiudizievole per i bambini di difficile adozione che sono quelli più esposti a non trovare una famiglia adottiva, malgrado la grande disponibilità di famiglie che ogni anno si candidano per l’adozione nazionale.

Un’inattività nonostante nel 2012 il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio abbia accolto il ricorso presentato da Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini contro il Ministero della Giustizia proprio per la realizzazione della Banca Dati dei minori adottabili. La Banca Dati dovrebbe essere aggiornata con cadenza trimestrale. Ma in realtà da allora tutto tace.