Belgio. Il Coronavirus ferma tutto. Tranne il mercato dell’utero in affitto

La fiera “Men having babies” si è svolta online. Business stimato in sei miliardi di dollari l’anno

Alla fine non si è fatta dal vivo, ma si è fatta. La fiera dell’utero in affitto “Men having babies“, dedicata esclusivamente al mercato delle coppie omosessuali di Bruxelles, in Belgio, nel cuore dell’Europa (anzi, in quella che è a tutti gli effetti la capitale dell’Europa unita…) non si è tenuta in un hotel, come tutti gli anni, ma, in compenso, ha tranquillamente avuto luogo online, dove è iniziata sabato 8 novembre. Dunque neppure la pandemia da Coronavirus ha fermato il mercato della maternità surrogata e la contestuale “fiera della carne umana” belga. Paradossalmente questa scelta, scrive Tommaso Montesano su Libero, rappresenta “un assist per chi alimenta un business stimato in oltre sei miliardi di dollari all’anno“. E questo perché “per partecipare alla fiera non bisogna neanche scomodarsi ad acquistare un biglietto aereo“, come dice l’europarlamentare Simona Baldassarre.

Belgio. L’utero in affitto nel cuore dell’Europa unita, anche se online

La stessa Baldassarre, in qualità di presidente dell’intergruppo del parlamento europeo sulle sfide demografiche, ha recentemente scritto una lettera indirizzata alla Commissione europea per chiedere una pronuncia ufficiale contro la pratica della maternità surrogata. “La risposta – ha spiegato l’onorevole – è stata evasiva, senza alcuna presa di posizione“. Nel mentre, come riporta sempre l’articolo di Libero, alla fiera era possibile sfogliare cataloghi, scegliersi la madre surrogata, le modalità di pagamento e le rate per la dilazione. Il prezzo per un bambino oscilla tra i 95mila e i 165mila euro, un “pacchetto” comprensivo dell’assistenza legale, dei viaggi aerei nel Paese di “produzione” e soggiorni in hotel.

“Nel 2020 – ha commentato ancora la Baldassarre – dobbiamo ancora assistere a questi eventi che sponsorizzano questa moderna forma di schiavitù: il neonato come merce e la donna come incubatrice da usare. La Commissione e il Governo italiano (si ricordi che per l’Italia la pratica è vietata per legge, ndr) si limitano a tollerare una violazione che avviene a pochi chilometri dalle frontiere europee, ad esempio in Ucraina e Bielorussia. Con appuntamenti come quello che si è aperto ieri di fatto si perpetra il reato di maternità surrogata nell’Unione europea”.