Il bimbo abbandonato di Ragusa deve tornare dalla madre naturale: interpellanze e appelli per fermare il trasferimento

Due interpellanze al ministro Nordio per verificare se sono stati rispettati i diritti del bambino di Ragusa che era stato abbandonato e per riformare la normativa sui collocamenti extra-familiari

Il caso del bambino, soprannominato “Miele”, abbandonato nella spazzatura nel 2020 e ora in procinto di tornare dalla madre naturale, scuote l’opinione pubblica e solleva interrogativi sul sistema di tutela dei minori.
Due interpellanze parlamentari sono state presentate per chiedere al ministro della Giustizia, Carlo Nordio di fare chiarezza sulla vicenda e di intervenire per salvaguardare l’interesse superiore del bambino.
Il piccolo ora ha tre anni, vive da due anni e mezzo con una famiglia affidataria di Siracusa, che lo ha accolto dopo che il tribunale di Catania lo aveva dichiarato adottabile. Tuttavia, la madre biologica, che ha avuto il figlio da una relazione extraconiugale con un uomo condannato per abbandono di minore, ha sempre contestato la decisione e ha ottenuto la revoca dell’adottabilità. Il tribunale di Catania ha quindi ordinato che il bimbo venga restituito alla madre entro il 28 dicembre, anche con l’uso della forza pubblica.
La decisione ha scatenato le proteste dei genitori affidatari, che hanno lanciato una petizione su Change.org per chiedere di mantenere il legame affettivo con il bambino, e di numerosi cittadini, associazioni e politici, che hanno espresso solidarietà e preoccupazione per il destino di Miele.

Le interpellanze

L’interpellanza della Lega, firmata anche da esponenti di Italia Viva e Azione, chiede al ministro Nordio di avviare un’ispezione sugli uffici giudiziari coinvolti e di verificare se siano stati rispettati i diritti fondamentali del minore e della sua vita familiare.
L’interpellanza del Pd, invece, sollecita il ministro a costituire un osservatorio sullo stato di attuazione della disciplina dei collocamenti extra-familiari e a promuovere nuove iniziative legislative per una maggiore tutela dell’interesse superiore del minore.
Il caso di Miele riapre il dibattito sul delicato tema dell’adozione e dell’affidamento dei minori, che richiede una normativa chiara, efficace e umana, capace di garantire il benessere e la felicità dei bambini coinvolti.