Bolivia. Adolescenti abbandonati negli orfanotrofi: quel problema in più da affrontare rispetto a chi vive in una famiglia

Tra le attività del progetto CAI “Dal Nido”, coordinato da Ai.Bi. in Bolivia, la formazione delle ragazze e i ragazzi destinati a lasciare l’orfanotrofio è fondamentale per aiutarli a costruire il loro futuro e aumentare la fiducia in se stessi

Quando si parla di “formazione” è sempre bene riflettere su come questo termine implichi uno scenario amplissimo. “Formare”, infatti, non significa solo dare gli “strumenti” per affrontare una situazione, ma costruire un più generale sistema di conoscenze e di relazioni che siano fondamentali per il futuro stesso delle persone. Specie per la vita dei ragazzi e, ancor più, dei ragazzi che vivono in orfanotrofio e ai 18 anni si ritrovano costretti a uscire dal circuito dell’accoglienza ed entrare in società.

Una formazione personalizzata che segua i sogni di vita di ciascuno

Ecco perché è fondamentale la formazione che Ai.Bi. fornisce ai ragazzi e alle ragazze della città di Oruro, dove ha sede l’orfanotrofio Gota de Leche, uno degli istituti beneficiari del progetto “Dal Nido” finanziato dalla CAI: perché significa fornire ai ragazzi e le ragazze coinvolte una protezione e una preparazione per la loro esistenza futura.
Affinché la formazione sia efficace, va pensata in maniera personalizzata, individuando le potenzialità di ciascun soggetto e seguendo quelli che sono i suoi progetti di vita. Così, a Oruro, ci sono ragazzi e ragazze che hanno optato per una carriera da designer, molto richiesta nel Paese: tanti giovani hanno capacità creative o idee innovative e questo facilita senza dubbio la possibilità di un loro inserimento lavorativo.
Altri hanno scelto, invece, il corso di parrucchiere: molte ragazze, al fine di esercitarsi, hanno chiesto alle compagne residenti in orfanotrofio di fare da “cavie”, e così ha fatto anche il ragazzo che ha scelto questa strada, tanto da aver ricevuto lo scherzoso rimprovero dell’assistente sociale: “Hai già sacrificato diversi compagni di classe…”. Ma Il ragazzo è convinto della sua scelta ed entusiasta di questo “allenamento” sui suoi compagni, tanto che l’insegnante lo ha già invitato ad alcuni eventi per fargli da assistente.

Formazione dei ragazzi: ci sono anche gastronomia e informatica

Le strade della formazione, poi, non dimenticano certo la gastronomia, con diversi ragazzi che hanno scelto questa professione e che possono contare anche sull’aiuto degli orfanotrofi in cui sono ospitati, che permettono loro di cucinare per i compagni, i quali diventano i “giudici” delle degustazioni.
Infine, ci sono anche i ragazzi che hanno puntato sull’informatica, spinti dall’idea di saperne di più su computer e programmi e attirati dall’esistenza delle classi virtuali, che fanno già intuire loro le potenziali meraviglie che la tecnologia può compiere. Tanti hanno cominciato da autodidatti, ma con la formazione dedicata… è tutta un’altra cosa e hanno potuto imparare molto di più.

Chiunque può dare il suo contributo a questi importanti progetti che Ai.Bi. porta avanti in Bilovia con una donazione, oppure attivando un’adozione a distanza per i bambini degli orfanotrofi con i quali Amici dei Bambini collabora nel Paese.