Bolivia. “Dal Nido: dalla Nascita, l’Identità, i Diritti, e le Opportunità”. È partito il 26 luglio il progetto di Ai.Bi. dedicato ai bambini boliviani

Tre le specifiche aree di intervento: “salute”, “educazione” e “accoglienza”. A beneficiarne saranno 780 minori orfani, fuori famiglia o provenienti da contesti di estrema vulnerabilità.

Dopo l’avvio del progetto “Dal nostro cuore a quello dell’Africa” in Repubblica Democratica del Congo che vede Ai.Bi. quale soggetto coordinatore, il 26 luglio ha preso ufficialmente il via, in Bolivia, il progetto “Dal Nido: dalla Nascita, l’Identità, i Diritti, e le Opportunità” coordinato dall’Associazione Amici dei Bambini in partenariato con tutti gli Enti Autorizzati italiani operativi nel Paese andino. 

L’intervento, co-finanziato dalla Commissione per le Adozioni Internazionali, della durata di 18 mesi ha l’obiettivo di migliorare il sistema di accoglienza dei minori fuori famiglia e degli orfani e di garantire loro il diritto alla salute e all’educazione. Tra i beneficiari del progetto anche i bambini provenienti da famiglie vulnerabili della comunità.

A partecipare al progetto saranno tutti gli Enti Autorizzati a gestire le procedure di adozione internazionale nel Paese andino. Oltre ad Ai.Bi., Ente capofila, sono infatti coinvolti in qualità di partner nell’iniziativa gli enti autorizzati A.S.A., Associazione Amici Trentini, C.I.F.A., Fondazione Patrizia Nidoli, L’Istituto La Casa, e S.P.A.I.  Una parte delle attività del progetto saranno inoltre gestite da due soggetti locali di rilievo quali La Ciudad de Los Niños, con sede a Cochabamba, e la Pastoral Social Caritas di La Paz.

Tutte le azioni si svolgeranno nelle città di La Paz, Oruro, Chochabamba e Tarijia. A beneficiarne saranno 780 minori orfani, fuori famiglia o provenienti da contesti di estrema vulnerabilità, tra cui 125 bambini accolti negli istituti con cui Ai.Bi. collabora in Bolivia: Niño Jesús e José Soria di La Paz e Gota de Leche di Oruro.

 Tre le specifiche aree di intervento del progetto: “salute”, “educazione” ed “accoglienza”.

Con riferimento all’area salute verrà garantita assistenza sanitaria ai minori in istituto e visite e cure specialistiche a quelli in condizione di estrema povertà e vulnerabilità.

Per quanto riguarda l’area educazione, minori riceveranno un accompagnamento educativo e pedagogico personalizzato, con particolare attenzione a quanti abbiano difficoltà di apprendimento o altri bisogni speciali.

Infine, si lavorerà sul miglioramento delle capacità di accoglienza dei centri dal punto di vista ambientale e di presa in carico dei minori, con particolare riferimento alla definizione di strategie per il reinserimento in famiglia di origine o di alternative family care e all’implementazione di percorsi personalizzati di accompagnamento all’autonomia per i care leavers.

Nel corso dei 18 mesi di progetto, 120 operatori delle equipe dei centri di accoglienza, 80 famiglie di origine e affidatarie e più di 200 funzionari pubblici saranno inoltre sensibilizzati e formati sui temi dell’affido e dell’adozione nazionale e internazionale. Tra le altre iniziative in agenda, anche la realizzazione di un incontro internazionale sull’adozione per favorire lo scambio di buone pratiche.

 Il budget complessivo del progetto è di poco superiore alle 700mila euro.