Bolivia. Bambini senza identità: il primo passo per rinascere figlio è avere un nome

Molti dei piccoli ospiti del centro di accoglienza Niño Jesús, hanno nomi convenzionali ma non esistono legalmentel’impegnativo lavoro di Ai.Bi, nonostante il Coronavirus , per dare ad ogni bambino una propria identità giuridica

 

In Bolivia continua la quarantena “dinamica” causata dall’emergenza coronavirus e il lavoro per definire le situazioni giuridiche dei bambini del centro di accoglienza  Niño Jesús procedono lentamente.

Ai.Bi. collabora ogni giorno con le autorità boliviane competenti in modo che i bambini che abbiano già risolto il procedimento di filiazione giudiziaria, possano ricevere il loro “primo” certificato di nascita e possano accedere al registro nazionale e internazionale per l’adozione unica (RUANI).

È sorprendente come molti dei piccoli ospiti del centro di accoglienza Niño Jesús, siano bambini senza identità. Hanno nomi convenzionali ma non esistono legalmente. Non posseggono un certificato di nascita che permetta di iscriverli all’assicurazione sanitaria universale e se la loro situazione non è stata ancora definita, non possono neanche essere registrati al Collegio, né accedere ad una famiglia.

Una vera e propria violazione dei diritti dei più fragili!

Ai.Bi, anche in questo campo, svolge un lavoro molto importante.

I bambini accolti nel centro, possono infatti grazie ad Ai.Bi, contare su esperti che effettuino indagini sociali per aiutare i piccoli a definire la loro situazione socio-legale. Possono contare sull’emanazione di avvisi giudiziari, requisito essenziale nel processo di affiliazione giudiziaria del bambino e possono essere iscritti al servizio del registro civico. Processi che, in molti casi, non sono di facile realizzazione, ma sono allo stesso tempo molto gratificanti, perché permettono ad ogni piccolo ospite di possedere un’identità giuridica e di conseguenza di poter accedere a tutte quelle prestazione di cui hanno diritto.

Molti sono le ragazze e i ragazzi boliviani in attesa di accedere ad un’identità. Purtroppo a causa dei problemi legati all’emergenza sanitaria, i procedimenti per ottenere questo importante riconoscimento sono stati paralizzati.

Le indagini sociali, a causa dei protocolli di sicurezza sanitaria sono molto limitate poiché spesso, i luoghi in cui devono essere svolte, sono anche quelli in cui vi è un più alto il numero di infezioni COVID 19.

Il tribunale per i minori cerca di fare del suo meglio, ma non assegnerà alcun bambino per l’adozione fino a quando la pandemia non sarà risolta.

Le attività svolte dallo staff del centro Niño Jesús, con l’obiettivo di dare dignità ai bambini meno fortunati, riconoscendo loro il diritto ad avere un’identità e la possibilità di usufruire di tutti quei servizi ai quali altrimenti non potrebbero accedere, sono fondamentali per i ragazzi ospiti del centro, ma sono anche costose e non sono coperte da finanziamenti pubblici.

Per continuare a portarle avanti occorre fare affidamento esclusivamente sull’utilizzo di risorse private. Ai.Bi. lo fa ricorrendo al tuo aiuto!

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