Bolivia. Il sistema sanitario in enormi difficoltà per Coronavirus. Ma con Ai.Bi. l’#Accoglienzanonsiferma

Lo staff di Amici dei Bambini continua a operare a fianco dei più deboli: i bambini ospiti degli istituti per minori

In Bolivia il sistema sanitario versa in enormi difficoltà. Il numero di morti con Coronavirus è elevato a causa della fragilità della sanità. La quarantena è prorogata al momento fino al 30 aprile. Anche in situazioni normali non ci sono le condizioni per prendersi cura di tutti i malati. A Pando, una delle regioni della Bolivia, non esiste neppure un posto in terapia intensiva. A El Alto, invece, per piú di un milione di persone ci sono otto posti. Nessun Paese del mondo era preparato per affrontare la crisi del Coronavirus, ma la Bolivia ha forse il sistema sanitario più debole della regione.

Bolivia. Con il Coronavirus l’obiettivo è avere meno malati contemporaneamente ricoverati

L’obiettivo della Bolivia é quello di evitare di ritrovarsi con troppi malati contemporaneamente. L’unica possibilità di raggiungere questo obiettivo é fornito dalla quarantena e dal distanziamento sociale. Con questo fine solo una persona per famiglia puó uscire una volta a settimana per fare la spesa. Idealmente non deve avere piú di 65 anni né meno di 18.

Nelle cittá piú grandi come La Paz, Cochabamba e Santa Cruz le possibilità di uscita per i cittadini sono organizzate secondo il numero della carta d’identitá. Lunedí possono uscire tutte le persone con i numeri che finiscono in 1 o 2, martedí il 3 e il 4 mercoledí il 5 e il 6, giovedí il 7 e l’8 e venerdí il 9 e lo zero. Tutti i negozi (mercatini, supermercati e farmacie) devono chiudere alle 12. Il sabato e domenica nessuno ha il permesso di restare aperto.

Nelle cittá piú piccole, per esempio Oruro, i negozi aprono solo tre volte a settimana. Se ci sono persone di età maggiore di 65 anni che vivono da sole e non hanno nessun familiare o vicino che li aiuti a fare la spesa possono chiamare la polizia. I polizioti fanno la spesa per loro e portano malati cronici o persone con emergenze negli ospedali. Non c’é trasporto pubblico ne taxi.

Per costringere le persone a rispettare la legge le strade sono militarizzate. Tuttavia è difficile far rispettare il distanziamento sociale. Allo stesso tempo, anche se si esce una volta sola per fare la spesa i mercati in Bolivia sono abbastanza affollati. Ottenere il permesso per guidare una macchina é quasi impossibile. Gli autorizzati sono alcuni uffici pubblici, di salute, poliziotti e militari. Nei paesi piccoli fuori città dove ci sono casi positivi di Covid-19 le misure sono più estreme. Le autorità stanno chiedendo alle persone di non uscire affatto per 15 giorni e rimanere chiusi nelle proprie case.

Ci sono diverse difficoltà, ad esempio le banche, poiché gli aiuti pubblici devono necessariamente essere incassati in banca (per gli anziani, le famiglie più povere e le persone che non hanno un lavoro fisso). Le persone si mettono in coda tutte le mattine sperando di essere fortunate e riuscire ad avere i soldi promessi.

Bolivia. Con il Coronavirus lo staff di Amici dei Bambini continua a operare negli istituti

Nei centri di accoglienza dove opera lo staff multidisciplinare di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, si va a lavorare una volta a settimana, solo la mattina. La psicologa, l’assistente sociale, la direttrice e lo staff di appoggio non possono vedere i bambini, per evitare il rischio di contagio. Gli unici che possono essere in contatto con loro sono le educatrici/badanti e il dottore del centro. Nel caso del centro Niño Jesús anche l’infermiere. Prima le badanti lavoravano 24 ore, adesso per le difficoltá di trasporto si è deciso di mantenere la stessa badante per una settimana prima di cambiare il turno.

Nonostante queste difficoltà Ai.Bi. – Amici dei Bambini opera in Bolivia per garantire supporto psico-pedagogico ai bambini ospiti dei centri con cui collabora e reperire presidi igienico-sanitari. Anche tu puoi fare molto, con il tuo supporto alla campagna “L’#Accoglienzanonsiferma”.

I bambini degli istituti in Bolivia hanno bisogno anche di te. Non lasciarli soli: https://www.aibi.it/ita/emergenza-coronavirus/