Bolivia: record di neonati abbandonati …70 in 4 mesi

bambinaboliviana“Una persona ha suonato al campanello di una signora e quando la padrona di casa si è affacciata dalla finestra per controllare chi fosse, ha visto una donna lasciare un “pacco” davanti alla sua porta e scappar via correndo. La signora allora è scesa e si è accorta che in quel pacco c’era una bambina avvolta in una vecchia coperta di color caffè”. Questo episodio è stato raccontato dalla coordinatrice della Piattaforma della Defensoria Municipal de la Niñez della città di La Paz, Lilian Torrico.

Dopo l’intervento della  polizia, la bambina è stata portata in un luogo protetto provvisorio dove di norma i minori abbandonati devono stare per un massimo di 72 ore, anche se ci sono casi in cui i bambini vi restano per più di un mese. Li accoglie un’equipe multidisciplinare medica che ha il compito di visitare i minori per capire se siano affetti da qualche malattia, in tal caso vengono portati all’ospedale per ulteriori verifiche ed eventuali cure.

Nei primi 3 giorni dall’abbandono, si cercano i genitori o i familiari del neonato, ma se non si trovano i genitori, o se questi si rifiutano di riconoscere il figlio, allora la Defensoria fa da tramite per portarlo ai centri del Servicio Departamental de Gestión Social (Sedeges).

Di queste storie, purtroppo, La Paz è piena.

Molti bambini appena nati sono lasciati alle porte delle chiese, dei mercati, degli ospedali, delle discariche e degli orfanotrofi. Solo due su dieci sono riconosciuti dalle proprie famiglie.

Nei primi quattro mesi del 2013, sono stati 70 i bambini abbandonati dalle proprie famiglie, secondo i dati della Defensoría Municipal de la Niñez, un 10% in più rispetto al 2012, quando nello stesso periodo i minori abbandonati erano stati 63.

Il direttore della Defensoria, Marcelo Claros, ha dichiarato che “le cifre non sono molto allarmanti”, ha tuttavia sottolineato che si tratta di una media abbastanza alta: circa un bambino abbandonato ogni 2 giorni.

Nel 2012 il totale dei minori abbandonati aveva raggiunto quota a 300, mentre l’anno precedente a 260, registrando così un aumento del 45% in soli 12 mesi.

“La maggioranza di questi minori è formata da bambine, alcune appena nate che hanno persino il pezzetto del cordone ombelicale ancora attaccato all’ombelico”,  ha precisato il direttore Claros.

I luoghi più comuni dove si trovano i bambini sono i bagni pubblici, davanti alle porte delle chiese, degli orfanotrofi e degli ospedali. “Questo significa che i genitori o i familiari cercano, a volte, un luogo protetto per i loro figli; tuttavia, trovare dei neonati nei bagni pubblici o in altri posti peggiori, fa supporre che i genitori abbiano cercato la loro morte”, ha continuato Claros.

“Questo fenomeno è presente soprattutto ai margini dei grandi quartieri di Max Paredes, Cotahuma e Periférica”, ha specificato la coordinatrice della Piattaforma della Defensoria, Lilian Torrico. “Si presume che la maggioranza dei bambini sia figlia di adolescenti e/o di famiglie molte numerose che non ce la fanno ad mantenere un bambino in più”, ha concluso il direttore.