Bolzano. Francesca e l’esperienza del fallimento adottivo : “I genitori non siano troppo rigidi: le regole le impariamo da soli”

famiglia adottivaÈ un “decalogo”… con lo “sconto” quello che Francesca (nome di fantasia) invia idealmente a tutti i genitori adottivi del mondo. Non 10, ma 7 “comandamenti”:i 7 punti che tutti i ragazzi adottati considerano prioritari per la loro nuova vita di figli. Una nuova vita che non può prescindere da quelle che Francesca definisce “le parole magiche” dell’adozione: cuore, amore, allegria, pazienza…

Francesca oggi ha 20 anni e vive in Trentino Alto Adige, dove, grazie ad Amici dei Bambini, qualche anno fa ha trovato una famiglia. Arriva dal Brasile e ha un passato afflitto non solo dall’abbandono, ma anche da una drammatica esperienza di fallimento adottivo. Malgrado questo, però, Francesca non ha mai smesso di credere dell’adozione. Tanto da dichiarare fin da ora che, quando sarà un po’ più grande e avrà una famiglia, anche lei vorrà dare seguito alla scelta dei suoi genitori e accogliere in casa propria un bambino abbandonato.

Ma la cultura dell’adozione non è qualcosa che si possa semplicemente trasmettere in “eredità”. Bisogna essere pronti ad accogliere un figlio che arriva da lontano. “E’ necessario conoscere bene ciò che pensano i bambini adottati, quali siano le loro aspettative e le loro paure, spiega la ragazza. Lei, del resto, con le sue esperienze negative e positive, ha potuto rendersi conto di quanto sia importante che una coppia di genitori adottivi comprenda tutto questo. Così, un giorno, ha deciso di prendere carta e penna e di scrivere alcune sue riflessioni su come dovrebbero essere i genitori adottivi.

“Innanzitutto dovrebbero saper dare amore a noi figli anche non siamo stati generati da loro – inizia Francesca -. Conoscendo il nostro passato di abbandono, sarebbero quindi tenuti ad avere un gran cuore perché, quando vengono a prenderci in istituto, noi abbiamo alle spalle anni di disperazione. Dal momento in cui entriamo nella loro famiglia, dovrebbero quindi donarci una vita migliore. Una vita prima di tutto senza malvagità: prima di essere adottati, infatti, siamo già stati abbastanza vittime di cattiveria ed egoismo”.

Ed ecco l’altra piaga da estirpare: l’egoismo. Francesca sa bene che molto spesso chi ricorre all’adozione lo fa per porre “rimedio” alla propria sterilità biologica. “Ma anche noi arriviamo da una storia dolorosa – ricorda la ragazza – e non possiamo essere uno strumento solo per consolare il loro dolore di non aver potuto mettere al mondo dei figli”.

Il passato di sofferenza fa spesso dei figli adottivi dei bambini inizialmente indisciplinati. “Ma i genitori adottivi non siano troppo rigidi – si raccomanda Francesca -: le regole le impariamo da soli, anche se forse ci vuole un po’ più tempo e qualche ‘ripetizione’ in più”. Infine, quasi a racchiudere tutti i precedenti, l’ultimo “comandamento”: “I genitori adottivi proteggano i loro figli: solo così questi potranno fidarsi davvero di loro”.

Parole d’amore di chi ha sofferto l’abbandono, l’illusione e infine la gioia di ritrovare una famiglia. Parole che testimoniano come ogni figlio adottivo, quando incontra per la prima volta i suoi nuovi genitori, abbia solo un cuore vuoto che aspetta di essere riempito.