Bolzano: l’accoglienza dei profughi in transito si fa a misura di bambino

stazione bolzano migranti 400 286A Bolzano, come a Milano, la stazione diventa il rifugio per i profughi che attendono di poter raggiungere i Paesi del nord Europa, Svezia e Germania in testa. Ogni giorno da lì passano dai cinquanta ai duecento migranti.

Un fiume di migranti che restano bloccati nel territorio italiano a causa delle politiche di respingimento e contenimento dell’immigrazione da parte delle polizie austriache e tedesche.

Grazie a un accordo tra l’azienda ferroviaria, la Provincia autonoma di Bolzano e le associazioni di volontariato presenti sul territorio è stata individuata una sala che potrà accogliere con maggiore dignità i profughi, che transitano in stazione e restano pochi giorni in attesa di avvicinarsi alle loro mete.

La sala per il momento è ancora uno stanzone vuoto, ma in pochi giorni verrà resa più confortevole grazie al lavoro di tanti volontari. L’associazione Volontarius avrà il compito di gestire la struttura, fornendo cibo e vestiti ai migranti. Grazie alla collaborazione con Amici dei Bambini, verrà anche allestito uno spazio per i più piccoli.

Le famiglie adottive della zona hanno risposto con grande entusiasmo all’appello lanciato dagli operatori. L’idea è quella di decorare le pareti e arredare l’angolo baby con tappeti, cuscini, giocattoli e libri. Per poter permettere ai più piccoli di vivere con spensieratezza anche i momenti faticosi dell’attesa.

Fondamentale anche il supporto della Croce Rossa che, utilizzando il materiale fornito dall’ospedale cittadino, sta allestendo in stazione un piccolo ambulatorio per le cure immediate da prestare nei casi di situazioni sanitarie a rischio. Frequenti i casi di scabbia o i bimbi con malattie esantematiche.

Mentre alcune istituzioni fanno spallucce (è il caso delle Regioni Liguria, Veneto e Lombardia), si moltiplicano da nord a sud le iniziative di volontariato spontaneo da parte dei cittadini: tanti i cittadini e le famiglie che si presentano in stazione per rifornire di viveri e abbigliamento da destinare ai migranti, compreso quello per i più piccoli.