Bonucci (Juventus): “La mia chiacchierata con Dio: ricordati che mio figlio è solo un bambino”. Il premio “Amico dei Bambini” per non dimenticare i figli abbandonati nel mondo

bonucci figliQuanto è importante la vita di un figlio per un padre? Ce lo dimostra il caso di Leonardo Bonucci. La dolorosa vicenda che nei mesi scorsi ha visto protagonista il secondogenito del difensore della Juventus e delle Nazionale è la prova di come, davanti alle sofferenze di un bambino, tutto dovrebbe essere messo da parte. Lo stesso Bonucci ha confessato di aver pensato, in quelle settimane così difficili, addirittura all’ipotesi di lasciare il calcio, che non è solo il suo lavoro, ma soprattutto la sua grande passione. Allo stesso modo, possiamo chiederci quanto sia importante un padre per un figlio. E in questo caso la risposta possiamo trovarla negli occhi e nelle parole dei bambini abbandonati. Milioni di figli in cerca di un papà e una mamma, una fetta troppo grossa dell’infanzia del mondo che costituisce uno dei drammi più gravi, ma anche più sconosciuti dei nostri tempi: l’abbandono, la quarta emergenza umanitaria mondiale. Una tragica realtà davanti alla quale, tuttavia, il mondo sempre più spesso si volta a guardare da un’altra parte. Un disinteresse nato dal fatto che – contrariamente a quanto accade per malattie, guerre e di fame – la situazione famigliare non viene considerata da nessuno: come se l’avere un padre e una madre non fosse importante per la crescita di un bambino.

L’abbandono agli occhi del mondo non sembra essere un problema. Ecco perché, sull’esempio di Leonardo Bonucci, un ragazzo di 29 anni pronto a lasciare tutto per il bene di suo figlio, la nostra società è sempre alla ricerca di veri padri. Capaci di cogliere la flebile voce dei bambini abbandonati, commuoversi per loro e ascoltare il loro grido. Proprio come ha fatto Bonucci che, mentre il suo Matteo era sotto i ferri – un intervento chirurgico di 8 ore – si è seduto in una stanza, ha raccolto il suo peluche, un orsetto bianco, e ha fatto una “chiacchierata con Dio”: “sia fatta la tua volontà – gli ha detto – ma non dimenticare che è solo un bambino”.

Non è un caso, quindi, che il premio “Amico dei Bambini… Un esempio per loro” per il 2017 venga assegnato proprio al difensore bianconero. Con lui riceveranno il riconoscimento anche diversi altri protagonisti del calcio italiano: calciatori, allenatori e dirigenti che rappresentano modelli di riferimento per i più giovani. La serata è organizzata, come da tradizione ultradecennale, dall’Unione Sportiva Aldini Bariviera con Ai.Bi. ed è l’occasione per la presentazione ufficiale del XIV torneo “Amici dei Bambini”, dedicato quest’anno ai calciatori in erba della categoria Esordienti 2004.

L’appuntamento è per giovedì 2 marzo, alle ore 20.30, nella sala Orlando dell’Unione del Commercio e del Turismo, in corso Venezia, a Milano. La serata sarà presentata dal giornalista Ivan Zazzaroni con il telecronista Fabio Caressa e la partecipazione di Cristina Chiabotto.  Oltre a Bonucci, riceveranno il premio, ognuno per la propria categoria, i calciatori Roberto Gagliardini dell’Inter, Suso del Milan, Andrea Petagna dell’Atalanta, Andrea Belotti del Torino, Alex Meret della Spal, Francesco Cassata dell’Ascoli; gli allenatori Gian Piero Gasperini dell’Atalanta e Gianpaolo Castorina della squadra Primavera della Virtus Entella; i dirigenti Fabio Paratici (ds della Juventus), Rocco Maiorino (ds del Milan), Giuseppe Corrado (presidente del Pisa) e Stefano Braghin (direttore del settore giovanile della Juventus). Tra i premiati anche l’ex allenatore del Milan e commissario tecnico della Nazionale vicecampione del mondo nel 1994 Arrigo Sacchi.

Il torneo “Amici dei Bambini”, che vedrà impegnate nei prossimi mesi le formazioni giovanili di 24 società dilettantistiche e professionistiche (tra cui Inter, Juventus, Milan e Torino), avrà anche quest’anno un valore solidale. La manifestazione sosterrà infatti la costruzione di un nuovo ospedale pediatrico in Siria che Ai.Bi. sta realizzando nell’ambito del suo progetto Non lasciamoli soli. Ai.Bi. è presente in Siria da oltre 3 anni con interventi di prima e seconda emergenza nelle aree di Idlib, Aleppo, Homs e Rural Damasco. In questo contesto, martoriato da 6 anni di guerra, Ai.Bi. vuole fornire assistenza medica a donne e bambini in un ambiente sicuro per i pazienti e per il personale. Il calcio professionistico e giovanile è ancora una volta al suo fianco.