Bonus bollette. Meloni ferma il decreto: servono misure più efficaci – AGGIORNAMENTO

Nuove agevolazioni per famiglie e aziende: tra bonus sociale e incentivi all’idroelettrico. Ma il Consiglio dei Ministri slitta a venerdì: la Presidente del Consiglio chiede interventi “più efficaci” – AGGIORNAMENTO

Il nuovo decreto contro il caro-energia era pronto per approdare in Consiglio dei ministri martedì 25 febbraio, con misure mirate per alleggerire il peso delle bollette su famiglie e imprese.

L’intervento di Giorgia Meloni – AGGIORNAMENTO

Ma la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta personalmente per chiedere – come si legge su QN – Giorno/Carlino/Nazione – “Più risorse per misure ‘più efficaci’ per famiglie e imprese, con un’attenzione particolare ai soggetti più vulnerabili”. La richiesta della Premier di “approfondire ulteriori misure”, sempre citando il Quotidiano Nazionale, porta così allo slittamento del CdM, che a questo punto dovrebbe tenersi nella giornata di venerdì 28 febbraio.
Quelle riportate sotto, dunque, sono le misure che erano presenti nella bozza del decreto che doveva essere approvato martedì 25, in attesa delle ulteriori modifiche richieste dalla Presidente Meloni

L’innalzamento del tetto ISEE

Tra le principali novità, l’innalzamento del tetto Isee per il bonus sociale da 9.500 a 15 mila euro, che vale circa 1,5 miliardi di euro per lo Stato. L’annuncio del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin conferma l’impegno del governo nel sostegno ai nuclei più fragili, mentre si studiano interventi anche per le imprese.

Il sostegno alle imprese

Il governo punta a recuperare 600 milioni di euro dalle aste Ets, il sistema di scambio delle quote di emissione di CO2, per sostenere le imprese energivore e le piccole e medie imprese. Tuttavia, il nodo delle coperture finanziarie resta critico, con un impatto stimato fino a tre miliardi di euro. In questo contesto, gli energivori chiedono che parte dell’energia idroelettrica venga ceduta a prezzi calmierati. Tuttavia, la questione delle concessioni idroelettriche è complessa: molte scadranno entro il 2029, e le aziende elettriche sono pronte a investire 15 miliardi per il rinnovo, con il vincolo del via libera da Bruxelles.
Gli energivori già beneficiano dell’energy release, un meccanismo che consente loro di acquistare energia a 65 euro per megawattora, rispetto ai 133 euro del mercato, con la possibilità di fare domanda prorogata al 3 marzo.

[Fonte: Corriere della Sera]