Brasile, minori abbandonati: vince ancora l’assistenza

“Famiglie con bambini e adolescenti in istituto. Chi sono, come vivono e cosa desiderano.” E’ questo il titolo di un’indagine realizzata nello Stato brasiliano di San Paolo in cui si conferma un dato preoccupante: i genitori che abbandonano i propri figli, ritengono che l’istituto sia la soluzione migliore per i bambini. Il 52% delle famiglie che ha ricoverato i figli in abrigo (le strutture di assistenza brasiliane) crede che l’istituto sia una valida alternativa alla strada.

Secondo gli esperti, la realtà di San Paolo mette in rilievo il trend generale del Paese.


La quasi totalità delle famiglie vorrebbe riprendere con sé i figli, ma questo desiderio si rivela quasi sempre un sogno impossibile
. Circa il 30% dei bambini che vivono in istituto rimangono nelle strutture per periodi lunghi, che superano i tre anni. In questo modo l’istituzionalizzazione non diviene una misura eccezionale e temporanea per il minore assistito come stabilisce lo Statuto del Fanciullo e dell’Adolescente (ECA), bensì la sua quotidianità. Nonostante la maggior parte delle famiglie visiti una volta alla settimana i propri figli, i legami con i familiari si affievoliscono di mese in mese, negando al bambino la possibilità di essere accolto da una famiglia adottiva in grado di prendersi pienamente cura di lui.
Sono i bambini non più piccoli, quelli che hanno un’età compresa tra i 9 e i 12 anni, a trascorrere i periodi più lunghi negli abrigos.


Uno dei motivi principali del ricovero dei minori in istituto rimane la povertà e il disagio sociale dei nuclei familiari. Il reddito mensile del 42% delle famiglie intervistate è pari a un salario minimo (400 R$, pari a 180 euro) o due salari minimi. Appena il 10% possiede un reddito che supera i quattro salari minimi, mentre il 14% percepisce meno di un salario minimo.
Oltre ai problemi di tipo economico, un altro elemento che spinge i genitori ad abbandonare i figli in istituto è la decisione di crearsi una “nuova famiglia” con il coniuge sposato in seconde nozze. Per evitare contrasti con il patrigno o la matrigna, i genitori preferiscono, infatti, ricoverare i figli negli abrigos.