Cagliari. Lo sportello psicologico del Pan di Zucchero di Ai.Bi.: un servizio a 360 gradi sull’accoglienza

Il servizio di consulenza gratuito, può essere erogato in presenza dietro richiesta di appuntamento, oppure anche via zoom o telefono per chi non risiede a Cagliari o non potesse raggiungere la sede

Aspiranti coppie adottive, famiglie, figli in adolescenza: al Pan di Zucchero di Cagliari, dove è attivo uno sportello psicologico, si rivolgono famiglie che attraversano momenti difficili o fragilità.

E per famiglie si intendono ovviamente anche i figli, specie se “in guerra” con se stessi o il resto del mondo, quando entrano nelle dinamiche ben note dell’adolescenza.

È proprio così, incontriamo tutti i componenti delle famiglie – racconta la psicologa dello sportello di Cagliari, Marcella Griva – e quindi anche molti ragazzi.  È un servizio che riteniamo molto utile, confortati anche dal numero di famiglie raggiunte. L’anno scorso, ad esempio, ancora complicato per gli effetti della pandemia, abbiamo offerto 60 consulenze in totale e siamo stati vicini a genitori e figli che attraversavano momenti faticosi”.

Il servizio, gratuito, può essere erogato in presenza dietro richiesta di appuntamento, oppure anche via zoom o telefono per chi non risiede a Cagliari o non potesse raggiungere la sede.

Chi si rivolge allo sportello psicologico del Pan di Zucchero?

Allo sportello del Pan di Zucchero attualmente arrivano coppie in attesa di decreto di idoneità all’adozione, che cercano un aiuto o un consiglio per affrontare serenamente l’incontro con il giudice del Tribunale per i minorenni – racconta la psicologa – altre aspiranti coppie adottive ci chiamano per avere un parere, dopo aver ricevuto la relazione dei Servizi territoriali, in modo da poter raccontare o commentare davanti al giudice le eventuali criticità segnalate”.

 Al Pan di Zucchero si rivolgono anche famiglie che stanno vivendo con qualche fatica il periodo di post adozione, una volta che i bambini sono entrati in famiglia.

Se poi si tratta di bambini grandicelli o figli che stanno affrontando crisi adolescenziali è importante, da parte nostra, essere vicini a mamme e papà, essere loro di supporto – aggiunge la dottoressa Griva – Come Ai.Bi. Sardegna abbiamo sempre offerto consulenze di questo tipo, ma uno specifico sportello di ascolto e dialogo, come quello offerto dal Pan di Zucchero, è operativo dallo scorso ottobre”.

Non solo famiglie di Ai.Bi. lo sportello è aperto anche “verso l’esterno”

La presenza di Ai.Bi. in regione Sardegna si è rafforzata nel tempo tanto che “abbiamo assistito a una maggiore apertura all’esterno, accogliendo le richieste di tutte le famiglie, non necessariamente famiglie adottive di Ai.Bi.”. 

Momenti di particolare complicità di instaurano con i ragazzi, adolescenti che si avvicinano alla maggiore età, con una storia personale faticosa alle spalle.

Sono contenti di avere un dialogo e raccontare, senza timore di ricevere giudizi, la loro storia adottiva – conclude la dottoressa Griva – sono ragazzi ben integrati ormai, con amici che vogliono loro molto bene, ma la ricerca delle origini e la storia passata è un capitolo della vita personale sempre difficile da condividere”.

Sono loro che comprendono, a volte più di altri, il valore di questi momenti e l’importanza del Pan di Zucchero. Se arrivano allo sportello un po’ arrabbiati, se ne vanno risollevati e con l’animo un po’ più leggero.