Che cosa cambia per il Superbonus 110% dal 2024?

La legge di bilancio prevede la fine dei due meccanismi di utilizzo delle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico e la ristrutturazione degli immobili. Si torna al sistema della detrazione in dieci anni per evitare problemi di bilancio e contabilità

Il Superbonus 110%, l’agevolazione fiscale che consente di recuperare il 110% delle spese sostenute per interventi di risparmio energetico e di ristrutturazione degli immobili, subirà un importante cambiamento a partire dal 2024.
Secondo quanto previsto dalla legge di bilancio, infatti, dal primo gennaio 2024 non sarà più possibile utilizzare i due meccanismi alternativi alla detrazione in dieci anni: la cessione del credito e lo sconto in fattura.
Questi due meccanismi hanno creato una serie di problemi e complicazioni sul piano del bilancio pubblico e della contabilità. Infatti, i crediti d’imposta generati dal Superbonus hanno avuto un impatto enorme sui saldi del deficit dello Stato, che ha dovuto anticipare le risorse necessarie a coprire le richieste.
Inoltre, i crediti d’imposta sono stati oggetto di una controversia tra l’Italia e l’Unione Europea sul criterio da seguire per la loro contabilizzazione: se per cassa o per competenza.

Si torna alla detrazione in 10 anni

Per questi motivi, il Governo ha deciso di porre fine ai due meccanismi alternativi e di tornare al sistema tradizionale della detrazione in dieci anni.
In questo modo, si cerca di contenere il costo dell’agevolazione e di evitare sorprese negative sui conti pubblici.
La conferma della detrazione in dieci anni, inoltre, serve a rendere meno regressiva l’agevolazione, consentendone l’utilizzo anche a chi non ha un reddito sufficiente per assorbire lo sconto in quattro anni. Il Superbonus rimarrà comunque in vigore fino al 31 dicembre 2022 per i lavori avviati entro il 30 giugno 2022.

Gli incentivi per l’efficientamento energetico

Il Governo, tuttavia, non intende abbandonare del tutto gli incentivi al rinnovamento e all’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare. Infatti, nella proposta di Repower Eu, l’integrazione da 19,2 miliardi del Pnrr inviata all’Italia a Bruxelles il 7 agosto, ha previsto di destinare 4 miliardi al cosiddetto “Ecobonus sociale”, rivolto alle famiglie a basso reddito. Ma questa proposta è ancora in fase di esame da parte della Commissione Europea, che ha espresso alcune perplessità sull’idea di finanziare con questo programma un altro giro di crediti d’imposta all’edilizia.