Canada/Haiti: nell’ultimo anno sono state 203 le adozioni realizzate

Nel corso dell’ultimo anno sono state 203 le adozioni di bambini haitiani realizzate dal Canada. Ad intervenire sulla questione, martedì scorso, è stato il ministro federale dell’Immigrazione Jason Kenney in visita ad un orfanotrofio di Montréal che ospita orfani salvati ad Haiti nel corso dell’Operazione Stork, la principale operazione umanitaria del governo canadese a favore dei bambini orfani di Haiti.

L’intervento del Canada si va ad aggiungere a quello di Francia e Stati Uniti che hanno accolto nell’ultimo anno numerosi bambini haitiani rimasti orfani.

Il Governo francese nel mese di dicembre aveva noleggiato due aerei partiti da Parigi per Port-au-Prince, per consentire alle famiglie francesi in attesa di adozione di recarsi ad Haiti. Una scelta quella del Governo francese arrivata in seguito ad una richiesta fatta dalle agenzie di adozione operanti nell’isola caraibica, che avevano ribadito l’importanza di far evacuare in sicurezza i bambini haitiani, a causa della continua crescita dell’epidemia di colera e dei tumulti politici e scontri in atto nel Paese. I bambini sono stati instradati attraverso l’Ambasciata francese, con il sostegno delle autorità di Haiti e del Minustah (l’ufficio permanente delle Nazioni Unite ad Haiti), garantendo le condizioni di sicurezza dei minori. Sono stati 175 i bambini, su un totale di 318, che hanno avuto la possibilità di lasciare Haiti tramite un pass consolare; nel frattempo l’Ambasciata francese è al lavoro per finalizzare anche le procedure dei rimanenti.

Il Governo americano nell’ultimo hanno ha accolto più di 1.000 bambini orfani haitiani, approvando, in data 30 novembre 2010, una procedura d’urgenza (Help Haiti Act). Un disegno di legge che assicurerà a quei bambini, come a tutti gli altri minori adottati dall’estero, lo status di residente permanente.
Per i genitori adottivi che generosamente hanno accolto i bambini haitiani nelle loro case, la garanzia dello status di residente permanente, significa che i loro figli potranno godere di una gamma completa di protezioni legali e non saranno più bloccati in un limbo giudiziario.

(Fonte: Corriere.com)