C’E’ UN TEMPO PER…

gioele e le carote C’è un tempo, direbbe Qoelet, per seminare, un tempo per aspettare che il seme germogli e produca frutto, infine un tempo per mietere e vendemmiare.

Lo stesso pensiero, senza sapere che è riportato dalla Bibbia, mi era stato rivolto più di sei mesi fa, dai piccoli migranti africani, ospiti  a Messina, nel centro di pronta accoglienza per misna di Amici dei Bambini.

Loro, giunti dall’Africa, una terra che rispetta la natura e ne onora i tempi, con il sorriso sulle labbra, mentre felici piantavano i  semi nell’orto di Casa Mosè, dicevano ai bambini italiani che li aiutavano, di non avere fretta che il tempo per la raccolta sarebbe arrivato.

Ed è arrivato, sabato scorso, quando, grazie al progetto Pan di Zucchero, finanziato da Lottomatica, è stato possibile coinvolgere i bambini del quartiere, le loro famiglie e i ragazzi migranti più fortunati in affidamento familiare.

Sabato pomeriggio, in occasione della festa di fine anno scolastico, tutti insieme abbiamo raccolto le prime carote! Che gioia nei volti dei bambini, ormai abituati a giocare con la tecnologia e non a sporcarsi le mani con la terra!!! Con quale delicatezza estirpavano le radici e con quale sapienza individuavano la piantina da raccogliere, felici con poco, con niente.

Abbiamo fatto tante foto, ci siamo sporcati tutti, grandi e piccini, di uno sporco che macchia i vestiti ma non l’anima, anzi la rende candida e pura. In un periodo di scandali e di sentimenti anestetizzati all’indifferenza per poter far germogliare il seme della verità è necessario: arare il terreno, depositarvi dentro il seme ed aspettare che quest’ultimo muoia affinché possa poi germogliare…

Ed ecco la foto di G., un bimbo del quartiere tutto pepe che ci regala il suo sguardo fiero ed orgoglioso verso una carotina che per noi rappresenta il futuro di ogni bambino che va tutelato, curato e rispettato. In qualsiasi angolo del mondo. Per sempre.

Dinah Caminiti

Responsabile Progetto BAM Sicilia

In questo particolare momento di emergenza, chiediamo ai nostri sostenitori e ai nostri lettori di aderire alla nostra campagna “Bambini in alto mare”, attivando un Sostegno a Distanza per garantire la giusta accoglienza di queste persone che scappano dalle minacce che scaturiscono dalle guerre presenti nei loro territori.